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Non solo comparse in processione

Essere nella parrocchia non vuol dire morire dentro al perimetro delle strutture e degli schemi mentali, ma far diventare strutture e ambienti interfacce di accoglienza: perché avere una ‘sede’ non deve rendere pigri ma spingere fuori, altrove, là dove nessuno pensa di andare, per aiutare qualcuno a ritrovare una ‘casa’ dove sentirsi voluto bene.

Maestri di fede

I bambini sono Maestri di Fede perché ci rivolgono quotidianamente una domanda di aiuto ad avvicinarsi a Dio.

Un ponte dal Libano a Trento – Una cosa ben fatta

Un corridoio umanitario, una storia di amicizia. Perchè se è vero che vogliamo “lasciare migliore il mondo”, è evidente che non possiamo rimanere sordi al grido degli ultimi di oggi.

Rendete ragione della speranza che è in voi (Capo catechista: ma chi, io?)

Essere catechista è un compito bello, prezioso, certamente sfidante ma eccezionalmente arricchente. Allora perché vede molti capi tirarsene indietro? Quali sono le difficoltà che un capo incontra oggi nell’essere catechista?

Lo scautismo è (ancora un gioco semplice)?

La revisione dei percorsi deliberativi per un'Associazione davvero BOTTOM-UP

Operatori di pace

Il senso della pace nei documenti ufficiali dell’Agesci

Portat(t)ori di pace

Come possiamo educare alla pace, quindi, anche e soprattutto quella interiore? Educando a scegliere, a reggere cioè quel senso di frustrazione del non poter avere “ognicosachevoglio” e non dover rinunciare “atuttoquellochecerco”.

La pace da sola non basta – L’esperienza dei Balcani

La gestione della questione balcanica ci insegna che la pace è una condizione necessaria ma non sufficiente per la crescita e lo sviluppo della nostra società, che può progredire solo quando ci sforziamo di operare congiuntamente per un obiettivo comune.

Silvia & Salim (Incontri di speranza in metro)

Milano, in metro, una bambina, tre ragazzi africani e la pace all'improvviso.

Lasciatemi in pace! (Costruire la pace in Co.Ca.)

A volte si pensa che la salute di una Comunità Capi sia correlata all’assenza di conflitti, quando piuttosto bisognerebbe imparare a non temere il conflitto e a vederlo non come una malattia ma come un processo fisiologico.