GrattaCapi Ambientali

di Angelo Giordano, Mattia Civico

All’ambiente, io, ci tengo e quindi ci sto attento! Perché amo la natura! E ho una sincera preoccupazione per il nostro caro vecchio mondo; mi impongo piccoli ma significativi comportamenti virtuosi ogni giorno, con pazienza e determinazione: agisco sul mio stile di vita perché sono certo che, se non sarò il solo a farlo, potremo tutti insieme sconfiggere inquinamento, surriscaldamento, prevenire disastri ambientali, uragani e desertificazione. Saranno infatti i comportamenti virtuosi di miliardi di singole persone come me che salveranno il pianeta su cui viviamo…. Sperando di essere coordinati e che nessuno sgarri, perché altrimenti siamo rovinati.

Pedalo come ogni mattina verso l’ufficio e ripenso alla bella uscita fatta nello scorso  fine settimana, con le coccinelle; con Arcanda, Mi e Shibà abbiamo organizzato proprio un bel “volo ecologico: spostamento con il trenino, panini confezionati senza plastica o alluminio, raccolta differenziata dei rifiuti, niente bottigliette o bicchieri di plastica, ma tutti con la loro bella borraccia e, naturalmente l’attività tutta in tema “natura”, omelia inclusa! Peccato per le 30 automobili usate dai genitori delle bambine per venirle a prendere dopo l’uscita. La prossima volta dovremo lavorare su questi dettagli….

Pedalo come ogni mattina verso l’ufficio e penso che non fa neppure tanto freddo per essere febbraio. Controllo: 10 gradi. Decisamente caldino per essere febbraio! Ricordo che quando ero bambino a quest’ora c’era la neve sulla strada e spesso la temperatura scendeva sotto zero. I mutamenti climatici sono evidenti: quest’anno l’inverno non è ancora arrivato. Pedalo come ogni mattina verso l’ufficio e penso: chissà se l’uscita di domenica, il mio pedalare, la raccolta maniacalmente differenziata avranno avuto un effetto sul riscaldamento globale; chissà se siamo in tempo….

Fermo la pedalata e rifletto ancora: già, chissà se siamo in tempo; chissà se sia ancora possibile puntare sullo “stile di vita personalee se i comportamenti individuali avranno la forza per incidere sul destino collettivo; ogni giorno in bici al lavoro, venerdì manifesto in piazza, sono pure vegetariano, ma… non voglio solo “comportarmi bene”. Non posso rischiare di praticare un ecologismo di facciata che, però, manca il bersaglio… E il bersaglio è la diminuzione della temperatura. Vorrei lasciare davvero il mondo migliore di come lo ho trovato, ma sospetto che, oramai, non dipenda solo da me e dai tanti che come me si impegnano.

Riprendo a pedalare come ogni mattina verso l’ufficio e penso: inquinare meno, non inquinare ulteriormente o ridurre l’inquinamento esistente? A quale obiettivo risponde la mia raccolta differenziata, la mia pedalata? Una cosa è diminuire le emissioni di gas serra, un’altra annullarle e un’altra ancora diminuirne la concentrazione in atmosfera.

E se anche riuscissimo ad annullare l’aumento della concentrazione di CO2 in aria le temperature continuerebbero a salire. Non vorrei solo “evitare il peggio”, ma vorrei “costruire il meglio. Ma come si fa? Ci vogliono azioni, scelte, leggi che siano in grado di incidere profondamente. Ci vuole conoscenza, cultura e consenso che permettano scelte coraggiose. La questione è anche molto politica, collettiva e quindi, dato che nulla può riguardare tutti se non riguarda me per primo, anche molto personale.

Sono arrivato in ufficio. Smetto di pedalare, ma continuo a pensare a tutto quello che potrebbe “succhiare” anidride carbonica: il mare, gli oceani, il plancton, la foresta amazzonica, le centrali nucleari. Alt. Ho detto le centrali nucleari? Io da ragazzo sono andato a Scanzano per la grande manifestazione del popolo Lucano contro il “deposito unico delle scorie nucleari”. Io sono contro il nucleare! Ho montato con le mie mani l’impianto fotovoltaico di casa mia, sono affascinato dall’eolico e ho sempre detto e scritto “peste e corna” sull’energia nucleare da fissione. Eppure ci dev’essere un modo…. Ci penserò nella mia pedalata di ritorno: perché le mie scelte, come quella di pedalare, mi aiutano a pensare. Che non è poco.

[Foto di Nicola Cavallotti]

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