Mai più senza! (una comunità)
La comunità capi non è nata da una “esigenza organizzativa”, ma da una visione profetica che corrisponde ad un modo molto preciso di intendere l’educazione. Un modo che vede il singolo capo responsabile dei ragazzi a lui affidati, ma nella condivisione e nella collegialità di una comunità, testimone in prima persona dei valori nell’unità in cui si svolge il suo servizio, ma all’interno di un gruppo di adulti che condividono le stesse scelte.
Insieme, ma non a caso
Talvolta confondiamo la coeducazione con lo stare insieme per forza maschi e femmine e molto spesso ci dimentichiamo di rispettare le esigenze dell’uno e dell’altro sesso e che coeducazione vuol dire anche offrire spazi separati ai due generi proprio per dar modo all’uomo e alla donna di vivere la propria identità, per essere poi più accoglienti nei confronti dell’altro.
Il mistero dell’amnesia dei marziani e delle venusiane
Tanto tempo fa, i Marziani e le Venusiane si incontrarono, si innamorarono e vissero felici insieme perché si rispettavano e accettavano le loro differenze. Poi arrivarono sulla terra e furono colti da amnesia: si dimenticarono di provenire da pianeti diversi.
(John Gray, Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere, Milano 2011)
Coeducazione
Nell’incontro con l’altro sesso i bambini sono portati naturalmente all’acquisizione di una serena coscienza di sé, sulla strada che li porterà a realizzare il loro modo, unico e personale, di essere Uomini e Donne. E questa consapevolezza è il presupposto essenziale per lo sviluppo di un corretto senso della relazionalità, dell’accettazione dell’altro.
Coeducazione e metodo: questione di punti di vista
Il regolamento metodologico è il frutto di una stratificazione progressiva di intuizioni, ragionamenti, elaborazioni, e successive modifiche e integrazioni. Si può dire che l’Associazione, anche dal punto di vista metodologico, fa strada e cresce lasciando una traccia che risente dei tempi, dell’evoluzione delle sensibilità e della continua (per fortuna!)
Non c’è maschio e femmina
Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.” Galati 3,22-29
La coeducazione nella scuola di oggi
Intervista al prof. Domenico Simeone, professore straordinario di Pedagogia generale e sociale alla Cattolica. E' presidente della Confederazione Italiana dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana.
Dov’è la differenza
Intervento di Anna Casella Paltrinieri PhD in sociologia e metodologia delle scienze sociali, docente di Antropologia culturale alla Cattolica. Collabora con l'Ispi (istituto superiore di politica internazionale) di Milano e con l'Università degli Studi di Brescia sui temi della antropologia dello sviluppo. I suoi lavori hanno riguardato in particolare la famiglia, la condizione della donna, la salute e la cura, le trasformazioni sociali.
Una scelta che fa la differenza
a scelta della coeducazione, che da alcuni decenni accomuna diverse associazioni ecclesiali, ha rappresentato senza dubbio il punto di partenza di un’esperienza davvero ricca, che oggi risulta più attuale che mai. La coeducazione in AC
Non solo fratelli e sorelle
Abbiamo chiesto a Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, che ci parlasse dell’esperienza della loro comunità. Anche a Bose, infatti la comunità è fatta da uomini e donne che convivono in un’unica esperienza cenobitica [...]