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Coeducazione e metodo: questione di punti di vista

Il regolamento metodologico è il frutto di una stratificazione progressiva di intuizioni, ragionamenti, elaborazioni, e successive modifiche e integrazioni. Si può dire che l’Associazione, anche dal punto di vista metodologico, fa strada e cresce lasciando una traccia che risente dei tempi, dell’evoluzione delle sensibilità e della continua (per fortuna!)

Non c’è maschio e femmina

Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.” Galati 3,22-29

La coeducazione nella scuola di oggi

Intervista al prof. Domenico Simeone, professore straordinario di Pedagogia generale e sociale alla Cattolica. E' presidente della Confederazione Italiana dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana.

Dov’è la differenza

Intervento di Anna Casella Paltrinieri PhD in sociologia e metodologia delle scienze sociali, docente di Antropologia culturale alla Cattolica. Collabora con l'Ispi (istituto superiore di politica internazionale) di Milano e con l'Università degli Studi di Brescia sui temi della antropologia dello sviluppo. I suoi lavori hanno riguardato in particolare la famiglia, la condizione della donna, la salute e la cura, le trasformazioni sociali.

Una scelta che fa la differenza

a scelta della coeducazione, che da alcuni decenni accomuna diverse associazioni ecclesiali, ha rappresentato senza dubbio il punto di partenza di un’esperienza davvero ricca, che oggi risulta più attuale che mai. La coeducazione in AC

Non solo fratelli e sorelle

Abbiamo chiesto a Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, che ci parlasse dell’esperienza della loro comunità. Anche a Bose, infatti la comunità è fatta da uomini e donne che convivono in un’unica esperienza cenobitica [...]

Intereducazione

L'FSE, nata nel 1976, ha compiuto un cammino di approfondimento di quanto definito dallo Statuto Internazionale scegliendo il termine “intereducazione” per definire non solo “ l’ educazione differenziata tra ragazze e ragazzi”, ma in modo ancora più ampio “l’educazione all’altro”.

L’altro di fronte a me

O Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, rifiuta il suo nome, o, se vuoi, legati a me anche solo d’un giuramento, e io non sarò più una Capuleti […] Solo il tuo nome è mio nemico; ma tu sei tu, non un Montecchi. Che è un Montecchi? Non è né una mano né un piede, né una faccia, né un braccio [...]

Coeducazione, il modello Cngei

Sul tema della coeducazione abbiamo voluto sentire anche la voce della Associazione sorella CNGEI, con noi federata nella FIS a rappresentare in WOSM lo scautismo italiano. Ecco la testimonianza di Paolo Fiora, Capo Scout del CNGEI.

Due è meglio di uno

Come è fare servizio in due ai vertici associativi? Abbiamo voluto chiederlo alla Capo Guida (Rosanna Birollo) e al Capo Scout (Ferri Cormio).