Numero 1 – 2022
Tema: AGISCI
Uno stile. Prima ancora che l’essere attivi sulle “grandi questioni” del mondo, partecipare è lo stile, il modo d’essere, di chi senza nemmeno chiedersi “io cosa posso fare?” lo sta già facendo in maniera libera, generosa, appagata. Tutto parte dall’essere aperti alla vita, un’apertura che oltre a renderci quei buoni cittadini sognati da Baden Powell, ci fa crescere come persone felici perché in relazione con gli altri. Proprio come gli alberi del bosco, fra loro connessi da una rete di radici attraverso cui scambiare tutto ciò il necessario e oltre.
Ecco quindi AGISCI, il nostro invito per te che leggi e per tutti noi capo e capi: apriti, apriamoci, abbandoniamo la smania del correre da soli e lasciamoci coinvolgere dagli altri.
Mi piace pensare che le guide e gli scout si riconoscano dal sapere che senza il noi l’io non sussiste, anche se a volte rischiamo di pensare “ho già fatto il mio” solo perché sabato siamo andati in caccia e domenica all’assemblea di Zona. Queste sono piccole partecipazioni, la vera Partecipazione è una vita che si lascia toccare. E il retro pensiero del “tanto non serve a nulla”, che ogni tanto fa capolino? È una tentazione vera e propria. Papa Francesco lo ripete continuamente: «L’indifferenza uccide».
Non so se capita anche a voi, ma leggere il Patto associativo mi ha sempre emozionata. Ora mi succede la stessa cosa con Educare oggi, il documento che raccoglie le Riflessioni sul Patto associativo, 50 anni dopo e che trovate in allegato a questo numero di Pe. I testi La scelta di accogliere, Chiamati ad annunciare, La sfida di educare, oggi mi paiono infatti un invito chiaro a sentirsi parte di ciò che accade e pronti a fare la propria parte. «Gioca, non stare a guardare», per dirla con B.-P. Eccomi, Del nostro meglio, per dirla con due dei nostri motti. E chissà come lo dirà il Consiglio generale, che il prossimo giugno si riunisce a Bracciano proprio attorno al tema della partecipazione perché dalla carta si passi all’azione.
Cambiare si può, insieme – ciascuno con il proprio, unico e imprescindibile contributo – possiamo fare la differenza. Ce lo mostra la parabola esistenziale di David Sassoli, di cui avremmo voluto ospitare la voce su questo numero e di cui speriamo di raccogliere umilmente il testimone, perché contribuire alla vita, dove si è e come si riesce, è la nostra chiamata. Dall’associazione (Democrazia associativa, pag. 26) al territorio in cui viviamo (Welcome to Danissini, pag. 31), fino alla comunità ecclesiale (Piccola guida per scout sinodali, pag. 33) e al governo del Paese (La politica come servizio, pag. 14). Noi per primi (Minimo sindacale, no grazie, pag. 14), camminando con i ragazzi (Cambiare stato, pag. 24), sapendo che davvero possiamo essere parte del cambiamento (Il bello del tesoro, pag. 29). Proviamoci. «Ci impegniamo noi e non gli altri… Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noi ci mutiamo»: don Primo Mazzolari ci sproni a partire da noi stessi. Poi il gioco è fatto. Io agisco, tu agisci, noi AGESCI.
Buona Strada
Laura Bellomi
@laurabellomi
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