PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA… CHE IMPRESA!

di Paolo Di Tota, Paolo Vanzini

Pattuglia nazionale branca E/G

L’impresa è uno strumento straordinario per coltivare un sogno e mettersi a disposizione della comunità

Il verbo càpere che ha dato origine alla parola “partecipare” significa prendere in senso astratto: prendere parte agli eventi da protagonisti. I latini, però, lo usavano per indicare azioni fisiche, energiche e attive come afferrare, impossessarsi, conquistare. Prendersi la propria parte, appropriarsene senza che altri possano sottrarcela.
Sulla capacità di esserci, di assumersi responsabilità, di fare la propria parte, lo scautismo possiede un’infinità di strumenti poiché si tratta di esperienze fondanti nell’educazione del buon cittadino. Ecco perché, nell’imbarazzo della scelta, ci siamo fatti guidare dall’etimologia e abbiamo esaminato in termini di partecipazione lo strumento più concreto e attivo della Branca E/G: l’impresa.
L’impresa è l’occasione in cui è possibile sprigionare tutta l’energia di cui i ragazzi dispongono e, non a caso, contiene momenti ed elementi straordinariamente correlati alla partecipazione, incoraggiando a conquistare un
ruolo, a occuparlo, a coltivarlo e a metterlo a disposizione della comunità.
Il percorso in sei fasi che tutti ben conosciamo inizia con un sogno collettivo, tanto più di successo quanto più comparteciperà dei sogni di tutti. Questo momento invita a individuare ed esprimere il proprio e poi a cercare l’alchimia giusta per definire il sogno comune, in una dinamica di dialogo, propositività e ascolto che conferisce a ciascuno precise responsabilità affinché l’idea iniziale abbia successo, catturi l’entusiasmo, fornisca opportunità a tutti. In questa fase ognuno liberamente e con forza (capere) racconterà agli altri il proprio sogno attivandosi per osservare il mondo attorno a sé e notare le possibili realizzazioni. Si tratta di una palestra favolosa per imparare a cogliere bisogni e confrontarli con le possibilità e le capacità di intervento, ma soprattutto è un modo concreto per sperimentare una partecipazione democratica capace di valorizzare le idee e i sogni di tutti fondendoli insieme o, se necessario, di accantonare temporaneamente il proprio sogno per aderire a quello di un altro confidando che l’entusiasmo e la forza con cui è stato condiviso sarà garanzia di successo.
A questo punto si gioca una miriade di possibilità in cui ogni posto d’azione è un’assunzione di responsabilità, la
conquista di un ruolo. Ognuno dei ragazzi afferra la sua parte, consapevole che è nelle sue mani, che dipende solo da lui e che nessun altro la porterà a termine se non se ne occuperà personalmente. Ognuno ha un ruolo importante per l’impresa – dunque per il risultato dell’azione collettiva – ma anche per sé, per la propria crescita nella competenza, per puntare agli obiettivi e alle mete personali poste sul proprio sentiero. La partecipazione a un’impresa è un momento estremamente dinamico in cui si mettono a disposizione presenza, talenti e abilità, passione e disponibilità ad ampliare il proprio bagaglio e ritrovarsi ancora più attrezzati per la successiva occasione in cui superarsi sarà l’obiettivo principale.
La
verifica con le sue dinamiche guidate dall’autovalutazione e orientate al miglioramento costante, è un altro momento straordinario per rileggere la propria esperienza, apprendere lezioni e darsi nuovi obiettivi. Si impara a valutarsi ma anche a esprimersi nei confronti di altri, esponendosi in prima persona per trasmettere idee positive e costruttive utili a sé e a tutta la squadriglia e al reparto.
Sono peraltro le stesse dinamiche che danno vita al consiglio d’impresa e al consiglio della Legge in cui democraticamente si portano contributi individuali per elaborare soluzioni collettive, costruendo ancora una volta una struttura basata sul dialogo, l’ascolto, l’elaborazione, la mediazione e infine l’azione.
In questa sintetica panoramica ci piace evidenziare come ogni impresa è potenzialmente una fucina di occasioni per fare esperienze di partecipazione. Tramite esse si impara e ci si allena a essere persone che sanno individuare le proprie responsabilità, coglierne l’importanza e lanciarsi senza esitare ad
afferrare la propria parte.
Lasciamo che i nostri ragazzi
si approprino di questo strumento e con esso imparino cos’è la partecipazione attiva. Quando in famiglia, a scuola, tra amici, al lavoro e nella vita toglieranno la camicia azzurra saranno uomini e donne ben attrezzati per far valere le loro idee in un clima disteso e propositivo.

[Foto Piacenza 5]

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