EnigMALAVITA

di Irene Ghezzi, Maddalena Fabbi, Luigi Cafiero e Stefano Cavassa

Una escape room per coinvolgere la cittadinanza nella lotta alle mafie

Siamo Irene Ghezzi, Maddalena Fabbi, Luigi Cafiero e Stefano Cavassa e siamo stati tutti capi nel Genova 13. Da settembre 2020 stiamo provando a concretizzare un sogno nato da Stefano Matricardi, un nostro compagno di strada e capo scout che si è ammalato di un tumore al cervello ed è mancato nel marzo 2020. Cercando un modo concreto per ricordarlo abbiamo quindi creato EnigMALAVITA: un progetto per realizzare una escape room in un bene confiscato nel centro storico di Genova.
Stefano è sempre stato
appassionato di giochi di logica e molto attivo nella lotta alla mafia; per tanti è stato un compagno di cammino, per altri un capo e un fratello maggiore. A tutti ha lasciato lo spirito di iniziativa e di servizio. Tra le varie “avventure” vissute da capo clan, Stefano ha contribuito ad allestire una prima escape room temporanea a tema mafia nel 2018. Attraverso il patrocinio della Zona Tre Golfi, che si è fatta portatrice dell’idea, è stato possibile partecipare al bando per l’assegnazione indetto dal Comune di Genova e, a Luglio 2021, la Zona ha quindi ottenuto la gestione di un bene confiscato alla mafia. Il bene che ci è stato assegnato si trova in Vico Umiltà 4r, in pieno centro storico, a cinque minuti dalla cattedrale di San Lorenzo. Si tratta di un piccolo seminterrato costituito da tre stanze e un bagno.

Il progetto
ENIGMA
simboleggia la natura dell’escape room, ovvero un gioco di logica nel quale i concorrenti, rinchiusi in una stanza allestita a tema, cercano una via di uscita: per poter completare con successo questa missione dovranno usare la logica e il lavoro di squadra. Sarà concessa una sola ora di tempo per risolvere tutti gli enigmi la cui soluzione permette di accedere al livello successivo e, infine, a uscire dalla stanza. MALAVITA, uno dei tanti nomi della mafia, perché ci proponiamo di dare la possibilità a tutti di fruire di un immobile confiscato, creando al loro interno un’esperienza per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza sui temi legati alla criminalità organizzata.

Genova, è da sempre un porto e un punto di contatto di molte culture e, anche per questo, è al centro di traffici legati alla mafia tanto da essere stata protagonista della più grande confisca del Nord Italia: 115 beni presi alla famiglia Canfarotta nel 2009.

La nostra proposta
Questo progetto nasce con l’idea di voler utilizzare il gioco per far vivere esperienze e far nascere domande proprio come è successo ad alcuni di noi durante il percorso scout. Sulla scia del capitolo portato avanti in clan nel 2018, infatti, Maddalena e Irene hanno poi partecipato a un campo di E!State Liberi!, organizzato da Libera, sul monitoraggio dei beni confiscati a Bari.
Il gioco è uno strumento educativo tipicamente scout, e Stefano con questa idea voleva portare avanti i valori di legalità, trasparenza e memoria. Una volta terminato il gioco sarà possibile approfondire i temi, accedendo a una parte multimediale composta da video, documenti, registrazioni con cui tutti potranno trovare risposte alle domande nate durante la storia che verrà “messa in scena”. Vorremmo che questa esperienza avesse
vari livelli di lettura per potersi adattare ai ragazzi di alta squadriglia fino alle comunità capi.
A inizio 2022 abbiamo organizzato i primi incontri di
formazione e informazione: il nostro progetto, infatti, include un percorso di formazione sulla lotta contro le mafie, rivolto prima agli organizzatori e, in futuro, ai giocatori. Siamo entusiasti ma, al contempo, consapevoli che il progetto è ambizioso e, per questo, stiamo cercando tutto l’aiuto possibile tra cui quello di Libera Liguria, della rete AGESCI e di altre associazioni/personalità attive nella lotta alla mafia. Perché l’informazione ci rende LIBERI!

Per saperne di più cliccate qui

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