Come possiamo educare alla pace, quindi, anche e soprattutto quella interiore? Educando a scegliere, a reggere cioè quel senso di frustrazione del non poter avere “ognicosachevoglio” e non dover rinunciare “atuttoquellochecerco”.
La gestione della questione balcanica ci insegna che la pace è una condizione necessaria ma non sufficiente per la crescita e lo sviluppo della nostra società, che può progredire solo quando ci sforziamo di operare congiuntamente per un obiettivo comune.
A volte si pensa che la salute di una Comunità Capi sia correlata all’assenza di conflitti, quando piuttosto bisognerebbe imparare a non temere il conflitto e a vederlo non come una malattia ma come un processo fisiologico.
In quali Paesi c'è più pace? Un grafico per farsi un'idea e quattro domande, in apparenza scontate, a cui ha dato risposta Mattia Toaldo, analista presso lo European Council on Foreign Relations di Londra.
Per capire cosa succede oggi nel mondo bisognerebbe anzitutto riuscire a guardarlo per bene, questo mondo, e non è facile come può sembrare. Ai nostri ragazzi serve una zattera in questo mare in burrasca, non altra acqua che ci faccia affondare.
Com’è possibile che un soldato che aveva combattuto in tante guerre abbia poi fondato il più grande movimento giovanile votato alla pace del mondo?
Nessun commento a "Facciamo pace"
I commenti sono moderati. La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì. La moderazione non è immediata. I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.
Nessun commento a "Facciamo pace"
I commenti sono moderati.
La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
La moderazione non è immediata.
I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.