Numero 2 – 2021
Tema: CREDERE IN TUTTI I SENSI
Se non lo provi non ci credi
«Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». Sbigottiti, forse spaventati, così si saranno sentiti i discepoli. Come si fa a sfamare una moltitudine quando non si ha nulla? «Tutti mangiarono a sazietà» e avanzò perfino del cibo… spiazzante, il Vangelo! Una volta che i discepoli superano l’idea di dover risolvere l’irrisolvibile con i propri mezzi, tutto si compie in semplicità.
Quante volte, anche noi, non ci siamo sentiti all’altezza della chiamata? Quante volte abbiamo pensato che per parlare di Dio ai ragazzi l’unico modo fosse preparare un libretto per la catechesi corposo quanto la Bibbia?
Eppure, Dio ci chiede solo di offrire quel che abbiamo e quel che siamo, con i nostri slanci e le nostre debolezze, senza farci prendere dall’ansia da prestazione. Certamente, in una dimensione di vissuto, sperimentato, goduto. Ma questo è facile da capire: per dire quanto è dissetante l’acqua in route, basta bere e l’espressione del volto cambia da sé.
Come si testimonia allora l’amore di Dio? Occorre averne fatto esperienza, con tutti i sensi e in tutti i sensi. È una grazia, è vero. Ma se almeno una volta nella vita Dio l’abbiamo sentito o intravisto da lontano, è lì che dobbiamo tornare. Per il resto, conoscere il Catechismo a memoria non è l’essenza del credere, idem ottemperare a prescrizioni e precetti solo per sentirsi “a posto”. Gesù per primo ha sovvertito l’ordinamento per dare spazio all’unica legge, quella dell’amore.
In queste pagine non abbiamo la pretesa di dire tutto. Solo, ci piacerebbe sparigliare un po’ le carte per richiamare tutti noi a ciò che conta. Svestiamo i panni del “catechista” che dà lezione, per indossare quelli dei discepoli e dei testimoni. CREDERE IN TUTTI I SENSI è un numero speciale (non si legge e basta, date un occhio a Istruzioni per l’uso, alla pagina successiva!), perché speciale è il dono di un Padre, che è anche Madre, che ci ama. Se lo scautismo AGESCI ha un’identità e uno slancio così forte, è perché ha Cristo come riferimento. Non dobbiamo fare tutto noi, è Dio che moltiplica! Come fratelli maggiori abbiamo poi sempre anche un’altra grande occasione. «Se non diventerete come i bambini»… Quanto possiamo imparare dai piccoli!
Buona Strada
Laura Bellomi @laurabellomi
«Prometto sul mio onore». Parole che uniscono ogni guida e scout del mondo. Se siamo fratelli e sorelle nello scautismo, è perché un giorno pieni di entusiasmo ed emozione le abbiamo pronunciate. Abbiamo dato la nostra parola a qualcuno che credeva nella nostra volontà di rispettarla. Credere in Dio per noi cristiani è la stessa cosa. Qui però è Dio che promette e siamo noi a fidarci che rispetterà la parola data: «Io sarò dalla vostra parte fino alla fine del mondo». Buona lettura.
Padre Roberto Del Riccio
Assistente ecclesiastico generale
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