string(13) "Valeria Leone"
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Una strada, la loro

C’è un personaggio del Bosco che mi sta a cuore: è la capra, che – alla domanda se valga la pena arrivare in cima alla vetta continuando lungo una faticosa salita – risponde: «Quello che i miei occhi possono aver visto non è quello che possono vedere i vostri». Ciascuno di noi percorre la propria strada, ha magari raggiunto una o più vette, ha nel cuore un orizzonte di felicità per i propri ragazzi, ma quello che i loro occhi vedranno non sarà quello che abbiamo visto, sentito e ...

Sicuri che serva?

Sì, educare serve, lo cogliamo dai ragazzi e dal loro cercarci, e può dare un contributo straordinario alla costruzione di una società migliore. I 30 mila capi che in tutta Italia dedicano almeno 4 ore a settimana al servizio, più un weekend al mese (a spanne e verosimilmente al ribasso), per un totale di 1 milione e 200 mila ore di impegno educativo all’anno, campi esclusi, non sono illusi o fanatici, ma donne e uomini che almeno una volta nella vita hanno toccato con mano che ne vale la ...

Perché lo fai?

Alla domanda Perché sei capo? una delle motivazioni che ho sentito più spesso dalla voce dei giovani capi è stata: Per restituire ciò che ho ricevuto. E chissà, magari a vent’anni l’ho pensato anche io. Perché dopo tanti anni nello scautismo, ti preme l’urgenza di far scoprire agli altri quanto sia intenso e prezioso essere scout. Con il passare del tempo spesso si fa strada una consapevolezza diversa, che ci fa dire che educare è una scelta politica: è il nostro modo di prenderci ...

Non è un tabù

Sessualità, morte, malattia sono temi che spaventano. Ma se davanti alle domande dei ragazzi rimaniamo in silenzio, il vuoto educativo sarà riempito da altri «Se un adulto è spaventato, difficilmente sarà un riferimento». Ho sentito questa frase parecchi anni fa, in occasione di un incontro a Roma con gli Incaricati regionali e nazionali alle Branche dedicato all’affettività. È stato uno dei passaggi dell’intervento di Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, ...

Normalmente eccezionali

Agosto 2008. Una terrazza in un appartamento confiscato nei Quartieri spagnoli, Napoli. Una lanterna accesa a illuminare la sera. Il clan seduto pronto per la preghiera. C’è silenzio. Ma un silenzio che sa di imbarazzo, non di raccoglimento. Un silenzio che spegne l’entusiasmo e la leggerezza dei vent’anni. Un silenzio necessario “perché dobbiamo pregare” e poi torniamo a essere noi. Un silenzio in cui molti cercavano di trovare qualcosa di intelligente da dire più che di vero. Era ...

Possiamo solo stupirci

Quando arrivo all’asilo nido, la scorgo in lontananza. Mi sorride il cuore, come ogni volta che la vedo da tanti anni a questa parte. È di fretta, c’è da lasciare la bimba e correre al lavoro. Chi l’avrebbe mai detto – quando lei era una scolta e io la sua capo fuoco – che ci saremmo trovate davanti a questo cancello a lasciare le bimbe al nido. Lo penso spesso quando guardo alle cose della vita così come sono oggi e ne srotolo i fili della memoria fin dove arrivo. In questo ...

Serve un cuore grande, il nostro

«Achille guarda le stelle Ma proprio non le capisce Si chiede perché ogni cosa su questa terra Prima comincia e poi finisce. […] E domani comincia la scuola Ma lui proprio non ce la fa Achille certe notti dentro al letto Pensa al mondo come sarà A poterlo sapere A poterlo vedere». Comincia così un brano di Brunori Sas. Con il piccolo Achille nel suo letto, a pensare a un futuro che non riesce a immaginare. Nei mesi scorsi forse ci è capitato tante volte di sentirci come ...

Ri-aggiustare l’equilibrio

Silvia si prepara a trascorrere la terza settimana a casa da scuola e ai suoi 5 anni questo pesa molto, anche se non sa quantificarlo se non con «è tantissimo». E ha ragione. Oggi pomeriggio abbiamo deciso di fare una passeggiata tra i campi sotto casa per prendere un po’ d’aria (erano giorni in cui si poteva) e perché – in cuor mio – speravo che la natura e la primavera che si prepara al risveglio, potessero aiutarci a stare meglio. In questo tempo segnato dal Coronavirus abbiamo ...

Costanti nell’amore

Quando ci siamo sposati, don Benedetto ci ha detto che sposandoci ci stavamo già perdonando per tutte le volte in cui avremmo litigato, per cui non ci saremmo capiti, per le volte in cui ci saremmo trovati distanti e per quelle in cui ci saremmo traditi. Un’affermazione affascinante, ma anche abbastanza straniante se la si guarda con gli occhi di un uomo e di una donna. Sarà per questo che serve la grazia di Cristo nel matrimonio? Non mi è ancora mai capitato di dover perdonare mio marito ...

La felicità è una lotta

Oggi occorre ancora ripartire dalle piccole cose, dai gesti più semplici, dall’educazione, dalla gentilezza, dalla discrezione per rivolgerci agli altri. Oggi abbiamo bisogno nuovamente di aprire le nostre porte e le nostre finestre, di guadare fuori e permettere a ciò che è fuori di entrare.