Che tu possa vivere come le montagne

La testimonianza del Clan del Carpi 3 ci racconta l’esperienza degli esercizi spirituali vissuti lo scorso anno nella comunità di Gramsh, in Albania; un approfondimento dell’articolo pubblicato sul n° 4 del 2011.

Dopo la route di servizio che ha coinvolto il clan Fenice nell’estate 2011 presso la missione delle suore della carità di San Vincenzo de Paoli a Gramsh, e in seguito al desiderio di condividere questa forte esperienza con la comunità parrocchiale, siamo partiti di nuovo alla volta dell’Albania accompagnati da don Lino e Suor Milena.

All’aeroporto di Tirana abbiamo trovato ad accoglierci Mira, volontaria presso la missione, e Zeqo, ospite delle suore. Per arrivare a Gramsh ci aspettava ancora un lungo viaggio in autobus. Il paesaggio al di là dei finestrini si rivelava subito molto diverso da quello a cui siamo abituati: sulle strade sconnesse, tra vecchie auto e carretti trainati da muli, non è insolito vedere venditori ambulanti e mucche portate al pascolo all’ombra di grandi case in costruzione.

Siamo arrivati presso la missione nel tardo pomeriggio, mentre la piccola comunità cristiana era raccolta in preghiera nell’unica Chiesa della città, ricavata da un vecchio magazzino dei tempi del regime: è qui che abbiamo scambiato il primo abbraccio con Suor Attilia e Suor Vincenza. Con gioia, ci hanno  raccontato di come  questo piccolo nucleo è nato e cresciuto nel tempo, nonostante il lunghissimo periodo di ateismo imposto dalla dittatura.

Dal giorno seguente abbiamo iniziato la nostra settimana cercando di condividere il carisma di questo ordine: la carità nei confronti del fratelli. Ci siamo messi a disposizione delle suore seguendo i loro consigli, dettati dalla conoscenza profonda e dall’amore che esse hanno per questo popolo: siamo stati animatori per i bambini in strada e nell’oratorio della missione, organizzato come un centro estivo; abbiamo aiutato una famiglia nelle pulizie di casa, riordinato il materiale necessario per l’inizio della scuola, abbiamo riparato giocattoli rotti e portato un piccolo aiuto a Suor Vincenza nell’ambulatorio.  Accompagnati dalle suore ci siamo spostati nei villaggi circostanti, per far visita ad alcune famiglie molto povere, lontane dalla civiltà e dimenticate dai più.

Al termine di ogni giornata condividevamo le esperienze vissute attraverso riflessioni guidate da don Lino sul tema “Educare alla vita buona del Vangelo”, concludendo con la Santa Messa nella piccola cappella.

Negli anni Suor Attilia e Suor Vincenza sono diventate punto di riferimento per la comunità di Gramsh: l’ambulatorio della missione, aperto tre giorni a settimana grazie alle donazioni di farmaci che arrivano da Carpi, funziona come centro assistenziale e come punto di ascolto per le famiglie, che qui vengono a chiedere sollievo per il corpo e per lo spirito.

Durante i quindici anni di missione le suore non hanno mai smesso di andare incontro alla popolazione, visitando anche i villaggi più sperduti per portare affetto e vicinanza e trasmettere agli ultimi l’amore di Cristo. E’ grazie a questo amore, alla grande umiltà e all’esperienza maturata nel tempo che Suor Attilia e Suor Vincenza comprendono le reali necessità delle persone.

Giungendo in questa zona dell’Albania siamo rimasti colpiti prima di tutto dalla grande povertà e dalle condizioni di vita ancora arretrate rispetto ai nostri standard. L’economia infatti è prevalentemente basata sull’agricoltura e la maggior parte della popolazione vive di quel poco che produce. Nonostante questo, ogni famiglia incontrata ci ha accolto con grande ospitalità e con sorrisi riconoscenti, e non si è mai risparmiata nell’offrirci quello che poteva.

Un bellissimo momento vissuto con una di queste famiglie è stata la celebrazione dell’Eucaristia presso la loro abitazione: è stato commovente vedere la gioia negli occhi di mamma, papà e delle loro quattro figlie che, abitando molto lontano dal centro della città, possono partecipare alla Santa Messa soltanto raramente.

Una presenza importante è stata quella di Suor Caterina Colli, che si è presa cura di noi e, nel raccontarci la sua storia e le sue esperienze, ci ha donato una grande testimonianza di fede.

Suor Attilia, Suor Vincenza e l’Albania ci hanno insegnato a cercare il volto di Cristo nel più piccolo fratello e a ricordarci che le gioie semplici sono le più belle.

“Che tu possa vivere come le montagne, Albania”.

(Rosaria, Paola, Laura, Giovanna)

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