«Nel vostro passaggio in questo mondo, che ve ne accorgiate o no, chiunque voi siate e dovunque andiate, state lasciando dietro di voi una traccia», scriveva Baden Powell. Il nostro fondatore, lo sappiamo bene, parlava di traccia in senso figurato. Ma a volte non è nemmeno troppo difficile immaginare che nel tal pratone al limitare del bosco si sia appena concluso un campo di reparto: fra i sassi del torrente c’è ancora qualche maccherone e sugli alberi è chiaro il segno delle legature e la riprova che sì… il coltellino era affilato. Stessa cosa vale per le vacanze di branco (cosa c’è in quel sacco nero? Carta, vetro?!) o le route (un vecchio detto recita: conta i fazzolettini sul sentiero, capirai quanti R/S sono in cammino). Mai pensato di poter rendere più belli i luoghi dei campi? A volte basta piantare dei fiori, sistemare un vialetto o dare una rinfrescata alla segnaletica dei sentieri.
«Preoccupatevi di lasciare questo mondo un po’ migliore di come lo avete trovato», scriveva sempre B.-P.
Nelle due pagine che seguono trovate qualche idea, perché uno scautismo sostenibile è possibile. Viceversa, non è scautismo.
CARTA
200 fotocopie solo fronte, con le Letture e i canti per la Messa. Se chiedessimo a ragazzi e genitori di portare in uscita Bibbia e canzoniere? E anche gavette o piatti lavabili per il pranzo, già che ci siamo #menofotocopie #usciteplasticfree #uscitaimpattozero
USCITE
Uscite di gruppo in posti raggiungibili con i mezzi pubblici oppure organizzando un pullman lasciano ferme decine di auto. L’ambiente ringrazia ed è anche più divertente! #gruppozeroemissioni
UNIFORME
Sapete che negli ultimi 15 anni la produzione dei capi di abbigliamento è quasi raddoppiata, mentre la durata media dei prodotti si è dimezzata? Si chiama #fastfashion ma possiamo invertire la rotta con pelli di lupo, camicie e pantaloni di uniforme. Quell’armadio in sede sarebbe proprio adatto per… la “banca dell’uniforme”. Chi cambia taglia porta i suoi vestiti e ne cerca a misura per sé, in prestito #slowfashion #uniforme
ROUTE
Seguire il sentiero per non calpestare (e quindi spezzare) l’erba di tutto il pendio. Fare i bisogni lontani dai corsi d’acqua (almeno qualche decina di metri) e seppellirli – con la carta igienica – in una buca. Se possibile, piantare la tenda dove altri l’hanno già fatto o preferire una piazzola di terra a una di erba. Non abbandonare i rifiuti, nemmeno quegli organici: un torsolo di mela impiega almeno 15 giorni per decomporsi e non è certo un cibo “naturale” per gli animali #routesostenibili
CAMBUSA
Cibo fresco e poco scatolame. Avvolgiamo i panini in un panno, al posto di usare carta stagnola usa getta. Oppure, se questa è pulita, proviamo a incartare nuovamente del cibo o a utilizzarla per qualche lavoretto. La pasta? La scoliamo in una pentola e rovesciamo l’acqua solo una volta raffreddata. Il terreno ringrazierà #cambusagreen #kmzero
DETERSIVI
Capitolo saponi e detersivi… usare i biodegradabili. Per pentole e gavette meglio riempire un catino e rovesciare poi l’acqua nel terreno roccioso, non nel fiume #sorellaAcqua #noicustodiAMO
MATERIALI
Riutilizzo, raccolta differenziata in sede e, ancor prima… utilizzo attento dei materiali! Accette e seghe di reparto arrugginiscono quando “dormono” all’aperto. La tenda di squadriglia ammuffisce se non viene fatta asciugare dopo l’uscita. I pennarelli senza cappuccio … che ve lo diciamo a fare? #curadipiùcompradimeno #riciclofantasioso #economiacircolare #noicustodiAMO
[Foto di Martino Poda]
Nessun commento a "Uscite green è possibile"
I commenti sono moderati.
La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
La moderazione non è immediata.
I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.