QUELLA VOCE SOTTILE E LEGGERA

di Fra Alessandro Martelli


Assistente ecclesiastico AGESCI Toscana

Così Dio comunica con noi figli

Vivere è comunicare. Sappiamo benissimo che in ogni singolo attimo della nostra vita noi comunichiamo. Comunichiamo attraverso le nostre parole ma anche attraverso i nostri silenzi. Comunichiamo attraverso i nostri gesti e i nostri sguardi. Volenti o nolenti, vivere è comunicare!
Ma tutto questo vale anche per Dio?!
Leggendo la storia della salvezza contenuta nella Bibbia possiamo trovare tantissime occasioni in cui Dio ha comunicato con l’uomo condividendo con lui progetti e profezie. L’intero popolo di Israele per moltissimi anni ha basato la sua politica interna ed esterna su uomini che avevano il dono di comunicare direttamente con Dio, i profeti. Poi a un certo punto sembra che Dio abbiamo smesso di comunicare o, perlomeno, che sia diventato più timido e riservato.
Per quanto riguarda me, io non ho ancora incontrato nessuno che mi abbia detto di aver parlato direttamente con Dio come può averlo fatto Abramo o un altro dei grandi profeti della Bibbia. La domanda a questo punto è legittima: può Dio aver smesso di comunicare con noi? O forse ha semplicemente cambiato modalità?
Vivere è comunicare, quindi se per noi Dio è vivo questo significa che in qualche modo sta continuando a comunicare. Proviamo insieme a scoprire come!
San Paolo ci dice in una lettera che scrisse ai Romani che lo Spirito Santo che noi riceviamo nel battesimo e che ci rende figli di Dio, grida dentro di noi “Abbà, Padre!” (cfr. Rom 8,15). Da quel giorno, nel quale Gesù ha salutato i suoi amici dicendo loro “ricevete lo Spirito Santo” (cfr. Gv 20,22), Dio ha iniziato a comunicare con l’uomo in un modo nuovo. I grandi profeti del passato sentivano la sua voce attraverso gli orecchi del corpo, noi oggi possiamo ascoltare la sua parola attraverso gli orecchi del cuore. Dio continua a parlare a ciascuno di noi, in ogni momento, in ogni istante della nostra vita. Distratti dai mille rumori del nostro tempo rischiamo spesso di non rendercene conto arrivando addirittura a pensare che Dio abbia smesso di comunicare con noi. Ma non è così! Dio vuole parlare ancora all’uomo e lo fa attraverso la voce, sottile e leggera, dello Spirito che abita nel nostro cuore. Come ascoltare ciò che Dio ha da dirci? Come evitare di diventare sordi alla sua voce?
Non ho la soluzione pronta ma credo che due indicazioni concrete ci possano aiutare a rendere tutto questo concreto nella nostra vita.
La prima indicazione è il silenzio. Oggi abbiamo molta paura del silenzio perché ci comunica assenza, smarrimento, vuoto. Riempiamo la nostra vita di cose, suoni, parole, rumori. Evitiamo il silenzio. Abbiamo bisogno di sentire sempre qualcosa: musica, podcast, suoni. Ma se vogliamo ascoltare la voce di Dio, che parla attraverso lo Spirito che abita dentro di noi, abbiamo bisogno di fare silenzio. Quel silenzio profondo che ha il sapore dell’ascolto vero. Quel silenzio autentico che non è isolamento ma intimità. Chissà come potrebbe diventare la nostra vita se ogni giorno ci concedessimo 15 minuti di autentico silenzio.
La seconda indicazione ci invita a imparare a conoscere e riconoscere il linguaggio di Dio. Non posso comprendere ciò che una persona mi dice se non conosco la lingua che usa. Così anche per Dio. Lui per parlare al tuo cuore utilizza il linguaggio della consolazione. Dio parla al tuo cuore comunicandoti profonda pace e serenità. Spesso veniamo tormentati da pensieri che creano in noi una sensazione di agitazione e inquietudine. Ci sentiamo demotivati e aridi. Questo non è il linguaggio di Dio. Dobbiamo scacciare questi pensieri e non ascoltarli. Quando Dio parla al nostro cuore riconosciamo nascere dentro di noi una profonda sensazione di quiete, di serenità. Anche se si prospettano scelte difficili e impegnative riconosciamo dentro di noi la certezza di una strada sicura.
Dio comunica ancora oggi con l’uomo, Dio parla ancora a oggi a ciascuno di noi. Mettiamoci in ascolto della sua dolce voce perché come ha compiuto grandi cose nella vita dei grandi uomini della Storia della Salvezza possa continuare a compiere meraviglie con me e con te.

[Foto Roma 100]

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