Quante clessidre giriamo io e te?

di Federica Palma

La Comunità capi è il posto in cui la nostra risposta al servizio trova compagni e compagne di strada, alleati preziosi nella costruzione di cammini educativi e nella condivisione irrinunciabile di bellezze e fatiche.

Che il fluire del tempo fosse importante era chiaro sin dal principio. La storia ci racconta di disparati tentativi per riuscire a misurarlo. Sembra che, tra meridiane e orologi solari, a un certo punto agli Egizi fu chiaro che dovevano trovare un modo per misurare lo scorrere delle ore anche al buio, e inventarono così la clessidra. Seppure non servisse l’energia solare, un’altra forma di energia era comunque necessaria: la clessidra andava girata! Se per quelle piccole e maneggevoli il problema non si poneva tanto, immagino che per quelle più grandi fossero necessarie almeno un paio di persone e qualche sistema ingegnoso per facilitare il lavoro.

Il valore del tempo lo conosciamo bene anche noi capi, quando ogni giorno ci ritroviamo a guardare i nostri calendari scout per trovare il magico incastro. Volendo fare due conti, mi domando: quante clessidre del nostro tempo dedichiamo allo scautismo?
Questa è l’immagine che mi è tornata in mente quando, dopo una giornata stancante, mi dirigevo alla riunione di Comunità capi. Sempre più spesso il pensiero di un tempo che manca mi rincorre quando raccolgo le energie residue per recarmi all’ennesimo impegno scout della settimana. Quante clessidre mi restano? Non so rispondermi ma, già che ci sono, ne ho girata un’altra e mi sono diretta in sede.
Il momento in assoluto che preferisco di più delle riunioni di Comunità capi è quando recitiamo insieme la preghiera del capo. Quelle parole così semplici mi ricordano tutte le volte dove ho trovato le energie e cosa mi spinge a essere lì: “E l’amore mi sproni a servirti ogni giorno più generosamente”. Ma l’amore basta sempre?

A un certo punto della serata ho deciso di vuotare il sacco e di condividere con la mia comunità la fatica che avvertivo. Ho riportato loro l’immagine della clessidra, di quei granelli (le mie energie) che si ritrovano ogni giorno a dover passare in uno spazio che mi sembra sempre più stretto. Ci sono così tante cose che mi piacciono, il servizio per fortuna è solo una tra queste, e a volte mi sembra di non avere abbastanza tempo per tutto. Così, quando mi ritrovo a fine giornata con pochi granelli ancora disponibili, mi domando: se finisse il giro di clessidra, riuscirò a girarla ancora una volta? Mentre davo forma ai miei pensieri ad alta voce, mi resi conto della portata emotiva di quello che stavo condividendo e la mia voce strozzata smascherò la mia commozione.

Dopo la mia condivisione è accaduto qualcosa di magico, le mie fragilità nella mia comunità sono diventate ricchezza. Lì dove io vedevo crepe, loro hanno portato luce. Mi hanno ricordato che c’è un motivo se il nostro non è un servizio solitario, gli altri arrivano a guardare lì dove da soli non riusciamo.

Così, quando siamo stati a Monte Sole e ci siamo ritrovati a leggere gli scritti di Dossetti, mi è tornata in mente quella clessidra e la mia Comunità capi. Dossetti, interrogandosi su cosa fossero chiamati a fare i cristiani dopo il tragico evento di Monte Sole, poneva l’accento sull’importanza della Chiesa di essere comunità. La storia, per non essere dimenticata, deve essere tramandata di voce in voce. Un ricordo per essere salvifico non può essere personale: affinché sia vivo va raccontato e condiviso.
Così anche noi capi siamo chiamati a tramandare una storia, ma non da soli. Viviamo la nostra vocazione al servizio all’interno di una comunità, un luogo prioritario dove raccontare e raccontarsi. Come Gruppo siamo frutto di un vissuto e siamo presidio nei nostri territori di un ricordo che insieme costruiamo e custodiamo.

Ripenso allora alla preghiera del capo e mi rendo conto che in quel “e a te devono ritornare” ci sono io e ci sei anche tu. Ci siamo noi, che confidiamo nella Sua volontà e che insieme troviamo la forza di girare quella clessidra, ancora una volta.

[Foto di Andrea Pellegrini]

Nessun commento a "Quante clessidre giriamo io e te?"

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

    I commenti sono moderati.
    La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
    La moderazione non è immediata.
    I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.