La nuova rete della Pace

[di Francesco Scoppola, incaricato nazionale PNS]

La Rete della Pace, una storia nuova che però giunge da lontano. Veniamo da un anno sicuramente complicato in cui l’uscita dalla Tavola della Pace e la mancata partecipazione alla Marcia Perugia-Assisi hanno generato un dibattito associativo importante, una discussione che ci ha coinvolto tutti e ci ha messo di fronte a delle scelte ponderate, condivise, ma sicuramente dolorose per il rapporto con un mondo e un tema che sentiamo far parte del nostro DNA di scout.

Siamo però giunti, come è giusto che sia, ad un punto in cui è necessario ripartire con un nuovo slancio e una precisa direzione. Serve avere memoria dei passaggi che ci hanno condotto sino a qua, ma non possiamo stare fermi  e dobbiamo metterci in cammino.

Tale necessità muove da varie considerazioni: prima tra tutte la fedeltà che abbiamo verso il nostro patto associativo il quale ci ricorda che “operiamo per la pace, che è rispetto della vita e della dignità di ogni persona; fiducia nel bene che abita in ciascuno” ed ancora l’impegno che come capi abbiamo nel “formare cittadini del mondo ed operatori di pace, in spirito di evangelica nonviolenza, affinché il dialogo ed il confronto con ciò che è diverso da noi diventi forza promotrice di fratellanza universale”.

Seconda considerazione riguarda la consapevolezza dell’importanza di un tessuto di relazioni esterne della nostra associazione in questo ambito. E’ infatti fondamentale riconoscere che nel mondo associativo vi sono numerose realtà operanti nel campo della promozione della cultura della Pace ed è da loro che, in uno spirito di reciproco arricchimento, dobbiamo essere in grado di imparare a tradurre in strumenti educativi, sollecitazioni e ambiti d’impegno.

Rimettere al centro la Pace parte quindi proprio da qui: da una lettura attenta del patto associativo e da una ricerca di relazioni all’esterno.

La Rete della Pace, da noi contribuita a fondare nel 2013, è una tappa di questo percorso: una tappa intermedia che serve da un lato a contribuire a mantenere vivo il rapporto con tante importanti realtà e dall’altro a ragionare su come ricomporre una frattura che forse non è stata compresa nelle sue parti centrali quali la richiesta di trasparenza e regole certe.

La strada per il futuro parte quindi da un nuovo Patto per la pace che veda una figura terza, dotata di grande autorevolezza, prendere le redini del variegato mondo pacifista provando però a portarlo dentro le sfide della contemporaneità e del mondo attuale. Significa abbandonare i rituali del passato, ma provare a ricostruire una cornice d’unità.

Se l’obiettivo comune è la costruzione di un mondo migliore, non è più il tempo di dividersi in appartenenze e strutture che non hanno rapporti  reali con la società e che si distanziano dal comune fine.

Siamo innamorati della Pace, non come parole vuota, ma come spinta ad un’azione concreta, come desiderio di camminare insieme a tanti altri fratelli, ma ci piace costruirla in una cornice di certezza e giustizia.

Se le parole di Papa Francesco sulla “terza guerra mondiale a pezzetti” accompagnata da “un livello di crudeltà spaventosa” ci richiamano al dovere della consapevolezza del contesto globale in cui operiamo, è però importante saper leggere in tale monito non solamente una fotografia drammatica del pianeta, ma una chiamata ad essere quotidianamente testimoni di Pace e soprattutto risolutori di conflitti.

L’impegno della nostra Associazione parte quindi da un ritrovato rapporto con il mondo pacifista, da una ricerca attiva di un’unità di fronte ad un quadro nuovo con una figura autorevole che non solo dia lo slancio per ripartire, ma che ci metta anche un po’ di quella benzina di cui vogliamo essere portatori

La strada non è sicuramente facile, sta a noi costruire la nostra parte.

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