Educare all’amore: due documenti da leggere

Marilina e Matteo, maestri dei novizi, si sposeranno a giugno, nel frattempo sono andati a convivere. Scegli la tua soluzione preferita:

A) In Co.Ca. si decide che non possono continuare a fare i maestri dei novizi, non sono testimoni della scelta cristiana, hanno dato scandalo e vanno radiati. Si procede all’invio della segnalazione al Collegio Giudicante dell’Agesci.

B) In Co.Ca. si decide che fino a giugno non possono fare servizio con i ragazzi (nell’attesa potrebbero dare una mano in Zona); per fortuna avranno le carte in regole in tempo per portare il noviziato in Route nazionale 2014. Si procede alla nomina di un supplente per il noviziato.

C) Inutile parlarne, tra qualche mese è già giugno e non se ne accorge nessuno.

D) Parlare di che? Oggi è normale così.

E) Si sposeranno in Chiesa, non lo fa più nessuno, in realtà sono un esempio per i Novizi. I sei mesi prima del matrimonio è come se fossero già sposati, non facciamo i moralisti.

F) Non conosco né Marilina né Matteo, per farmi un’idea dovrei almeno parlare con loro. Anzi, ho una domanda: ci sono documenti ufficiali dell’Associazione che affrontano la questione?

Se hai risposto F), sei nel posto giusto. Questo articolo si propone proprio di invitare alla lettura e all’approfondimento di alcuni documenti che l’Agesci ha elaborato, con l’aiuto di esperti, e che hanno il fine di aiutare tutti i capi a comprendere meglio alcune situazioni che si presentano nei nostri gruppi e cosa significhi educare all’amore e all’affettività nell’attuale contesto sociale. Si possono scaricare dal sito web www.agesci.org, alla voce “documenti ufficiali”, nella cartella “documenti affettività”. Sono testi molto interessanti e agevoli da leggere, che affrontano questioni che spaziano dalle posizioni della CEI, alle indicazioni per gli educatori contenute nelle Encicliche; dall’analisi del contesto sociale di oggi, a quali sono le prospettive dell’educazione sessuale per la nostra associazione.

In particolare suggeriamo la lettura di due documenti:

  • Educazione all’amore, coeducazione e costruzione dell’identità di genere attraverso il metodo scout di Stefano Costa (dic. 2009).
  • Orientamenti per una educazione alla sessualità e all’affettività alla luce delle indicazioni del magistero ecclesiastico di p. Alessandro Salucci (ott. 2010).

Entrambi i documenti si propongono di evitare facili ricette e improbabili regole universali; vogliono offrire orientamenti su cui ogni Comunità Capi possa riflettere e fare approfondimenti. Vanno considerati un punto di partenza per le riflessioni che la nostra Associazione saprà sviluppare nei prossimi anni e ben si prestano per essere usati in attività di Comunità Capi.

Per scoprire di cosa trattano, abbiamo intervistato i due autori.

Buonasera Dr. Costa.  «Ciao!». 

Posso darle del tu, come al solito? «Meglio».

Professione? «Medico, neuropsichiatra infantile».

Stato civile? «Coniugato con due figli».

Attuale servizio in associazione? «Capo Clan (e Capo Gruppo)».

Con che spirito hai scritto il documento?  «Il tema è delicato, quindi con molta umiltà e attenzione per ogni frase, tuttavia con la chiara prospettiva di fare anche affermazioni coraggiose che possano permettere all’Agesci di fare passi in avanti».

Presenti il tema delle relazioni affettive da vari punti di vista, perché? «Si tratta di un argomento che parla dell’uomo e della donna intesi come Persona e quindi usare solo una visione per inquadrare la persona e la sua crescita è limitato e errato. Sono convinto che approfondendo gli aspetti sociologici, psicologici e del magistero della Chiesa si scopra come il metodo scout possa dare una risposta agli aspetti che emergono».

Nel documento parli in dettaglio del metodo scout, ci puoi indicare l’aspetto più importante per educare all’affettività? «Direi che si deve prendere esempio dall’atteggiamento di B.-P., che cento anni fa affrontava l’argomento con i ragazzi in modo molto diretto, entrando nel merito delle questioni, evitando di banalizzare o trascurare aspetti semplici, tuttavia proponendo una morale molto alta (il santo cavaliere), senza falsi pudori».

Un ultima battuta, quando parli di amore, riporti che la definizione romantica dell’amore come vincolo “finché morte non ci separi” non è più attuale, e si è quindi abbassato il livello di difficoltà che un’esperienza deve superare per fregiarsi del titolo di “amore”.  Non esisterà più l’amore eterno?

«Il mondo degli adulti di oggi si sta sforzando di convincere i ragazzi che non esiste l’amore eterno; l’essere umano invece è portato per le relazioni stabili e i ragazzi ci dimostrano che sono capaci di investire nelle relazioni ben più degli adulti. Nei ragazzi ci sono la speranza e il desiderio di vivere relazioni stabili. L’uomo è creato per essere felice, e quindi, basta seguire il libretto di istruzioni della creazione per ritrovare la Via».

Buonasera padre Salucci. «Eh?»

Posso darle del tu, come al solito? «Siiiii…».

Professione? «Sacerdote e professore universitario di antropologia e epistemologia».

Stato civile? «Celibe».

Attuale servizio in associazione? «Assistente Ecclesiastico Generale».

Con che spirito hai scritto il documento? «L’ho scritto per aiutare i capi ad avere un’idea su cosa il magistero ecclesiastico pensa attualmente riguardo il tema dell’educazione sessuale. Mi sono documentato e poi ho cercato di elaborare una sintesi comprensibile anche per chi non ha conoscenze specifiche in materia».

Il magistero ecclesiastico ci dà delle regole da osservare? «Da sempre, la Chiesa si fa guidare dall’idea di Persona e dalla narrazione biblica sulla creazione dell’uomo e della donna, non da un approccio costruito da regole. Il magistero tiene presente alcuni principi irrinunciabili, ma il contesto è fondamentale, quindi il pensiero si evolve nel tempo.  Non si tratta mai di un approccio normativo, si tratta sempre di ogni singola persona che vive una situazione unica e che va accolta e aiutata in modo che possa realizzarsi.».

Nel tuo testo tratti i punti cardine della morale sessuale attuale. Pensi che qualche capo li leggerà veramente? «Credo che un educatore, oggi, non possa esimersi a cuor leggero di impossessarsi di una minima competenza sugli aspetti che permettano una migliore educazione affettiva e sessuale per i ragazzi. Questa parte del testo è scritta al fine di offrire a degli educatori l’ottica in cui inquadrare il valore della castità e del matrimonio, e di aiutarli anche a comprendere  la posizione attuale della Chiesa sul tema dell’omosessualità.».

Che rapporto c’è tra affettività e sessualità? «Affettività e sessualità vanno armonizzate, è questo il fil rouge di tutto il documento. La sessualità non è un dato di cui prendere atto, ma è piuttosto un “compito” e un “progetto” a cui essere educati. Solo in tal maniera essa sarà esercitata liberamente e responsabilmente lungo tutto l’arco dell’esistenza. Che una parola come “progetto” rimandi a concetti come libertà e responsabilità, è chiaro ad ogni educatore».

Il metodo scout ci è d’aiuto? «Il metodo scout, per come ce l’ha consegnato B.-P., è davvero una via maestra per arrivare a costruire persone autentiche in tutti i sensi. Basta partire dai 4 punti di B.-P., che abbiamo trasformato in metodo di branca, uniti con la vita all’aria aperta, intesa come incontro con il creato. A questo aggiungiamo l’intenzionalità educativa, che sia scuola di coordinamento tra affettività e sessualità per i ragazzi, anche attraverso l’attento esercizio della legge scout che porta alla pienezza della persona in tutti i suoi aspetti».

Fabrizio Coccetti

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