Riflessioni sul Guidismo in Italia

Vorrei ringraziare pubblicamente Fiorella Libanoro per il contributo che ci ha offerto nel numero di PE sui settanta anni di guidismo in Italia. Grazie perché ha messo sul tavolo alcuni “problemini” che l’associazione ha ma finge di non vedere o liquida come questioni di poca importanza, magari da trattare tra le “varie” (leggi:mai o peggio all’ultimo minuto con lo zaino sulla spalla e il piede sulla soglia).

Mi piacerebbe un dibattito, un momento di incontro su alcuni dei temi sollevati da Fiorella. Entrando nel merito condivido quasi tutto dell’articolo di Fiorella, dal mio punto di vista potrei aggiungere che l’Agi degli inizi non era un movimento di massa, raccoglieva la parte più sensibile, più acculturata di quelle famiglie cattoliche che erano emancipate, in cui le ragazze già erano incoraggiate a viaggiare, pensare, sognare un futuro indipendente da schemi culturali consolidati e tradizionali ed è questo che ha reso l’Agi quella che era: uno spazio in cui le donne, le bambine, le ragazze non solo  sognavano ma anche  costruivano qualcosa di nuovo, qualcosa di loro, che è stata poi l’esperienza della maggior parte di noi che siamo cresciute appena dopo.

Per quanto riguarda la suggestione proposta da Fiorella circa un CG di sole donne penso che  la proposta sia provocatoria ed interessante ma mi piacerebbe declinata anche con una seconda parte in cui tutti fossero chiamati; penso infatti che un passo in avanti l’Agesci lo  potrà  fare solo se ciò che riguarda il femminile e le donne non diventerà pre-occupazione prioritaria anche degli uomini. Per esempio, il corpo delle donne non è  un problema delle donne, né è l’ostacolo per le attività con gli uomini ma è per entrambi luogo simbolico della relazione e che non si può  fingere che non esista, pena l’impossibilità a creare una qualsiasi relazione, a maggior ragione educativa e/o educante.

Molte delle domande poste da Fiorella andrebbero poste in discussione sul serio perché forse non ce ne rendiamo conto ma molto del nostro futuro come associazione educativa (non di volontariato, di opinione…) dipenderà dalle risposte che riusciremo a dare.

Ancora grazie a Fiorella: perché ci dà la prova che  le riflessioni brillanti non sono né giovani né adulte!

Marina De Checchi – cicala laboriosa

(l’articolo a cui fa riferimento Marina lo trovate a pag. 28 del numero di 1/2013 di proposta Educativa “Guidismo”)

Nessun commento a "Riflessioni sul Guidismo in Italia"

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

    I commenti sono moderati.
    La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
    La moderazione non è immediata.
    I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.