L’esperienza a Rreshen (Albania)

Il racconto dell’esperienza del Clan Curunas del gruppo Tuscania I. Quest’estate si è recato a Rreshen, in Albania presso il “Kampi I Te Sëmurevë”.

Tra il 2 ed il 15 Agosto 2012 il Clan Curunas del gruppo Tuscania I si è recato a Rreshen, in Albania, per svolgere un campo di servizio. In Albania la disabilità è un tema “difficile” e sono grandi i problemi che un disabile si ritrova ad affrontare.

Ma ogni estate, uno spiraglio di luce fa sì che queste persone, bambini ed adulti, riescano a vivere la propria disabilità senza timori di alcun tipo, partecipando al “Kampi I Te Sëmurevë” (Campo dei malati) dove, aiutati da volontari italiani ed albanesi, trascorrono dieci giorni in giochi, uscite serali, gite, e religiosità. Questo campo, infatti, è gestito dalle Sorelle dell’Ordine del Verbo Incarnato, che con tanto amore e passione dedicano ogni istante della giornata agli “ospiti” della loro casa. Al grido di “çdo I semurë ësthë një elter ku Krishti qëndron ditë dhe natë”, cioè “abbiamo trascorso giorni faticosi, mentalmente e fisicamente, ma così gratificanti da valere ogni lacrima di sudore versata”. Sono poche le cose più belle, e più commoventi, di una bambina che ti abbraccia, dicendo “Io in Italia con te!”

Durante tutto l’anno, la struttura preposta al campo rimane utilizzata dalle Suore, che vivono in questa casa insieme ad alcune bambine, ragazze e donne, fornendogli gli aiuti necessari per andare a scuola, per vestirsi, per mangiare, proveniendo queste da alcune realtà veramente difficili, anche solo da immaginare.

Per questo chiediamo il vostro aiuto: vorremmo far sì che il nostro Servizio continui. Ci piacerebbe invitarvi nella nostra azione di adozione a distanza, che il Clan ha già intrapreso da diversi mesi. In gruppo, singolarmente, a coppia. Non interessa! Il poter compiere un grande gesto, risparmiando su una cifra piccola per noi, fa sì che queste ragazze possano continuare ad andare a scuola, a ricevere le giuste cure mediche quando necessario, a mangiare e a vestirsi. Ma soprattutto, affinché possano ricevere quell’affetto e quell’amore cristiano che le aiuti a crescere nel bene.
“Un’espressione particolarmente significativa di solidarietà tra le famiglie è la disponibilità all’adozione o all’affidamento dei bambini abbandonati dai loro genitori o in situazioni di grave disagio. Il vero amore dei genitori va al di là dei legami della carne e del sangue ed accogliendo anche bambini di altre famiglie, offrendo tutto il necessario per la vita e pieno sviluppo. Tra le forme di adozione è anche da prendere in considerazione l’adozione a distanza, preferibile nei casi in cui l’abbandono è per la sola ragione per le condizioni gravi di povertà di una famiglia. In effetti, con questa forma di adozione, si offrono ai genitori i supporti necessari per mantenere ed educare i figli, senza doverli sradicare dal loro ambiente naturale. ”
Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, 93
Il collegio delle ragazze “Maria Tuci” attualmente accoglie 20 bambine e adolescenti che vanno dai 7 ai 18 anni, alle quali si offre un luogo sicuro per continuare i loro studi, fornendo una educazione cristiana, ma anche una formazione umana integrale.
La collaborazione che noi chiediamo, il Servizio che noi chiediamo, è quello di adottare una di queste bambine a distanza.
Infatti nell’Istituto non viene richiesto un contributo alle famiglie delle ragazze, perché la loro condizione economica non permette di aiutare la loro istruzione e formazione. Collaborano con quello che possono, che sono i frutti della terra che lavorano e gli animali di cui si prendono cura. Inoltre, le religiose che vivono nella casa con le ragazze non ricevono alcun aiuto da parte dello Stato. L’opera di carità è mantenuta grazie alle donazioni di generosi benefattori, che la Divina Provvidenza ha inviato.
Per ogni bambina, considerando il costo degli studi, cibo e altre forme di sostegno sono necessarie € 30 mensili. Se vuoi puoi contribuire con una donazione libera al mantenimento di queste ragazze; si può rimanere in contatto tramite corrispondenza con il bambino che si adotta. Periodicamente ti daremo le notizie, una fotografia, così come verrete informati dello stato di avanzamento dei progetti in Albania.

“IL VERO MODO DI ESSERE FELICI E’ QUELLO DI PROCURARE LA FELICITA’ AGLI ALTRI”

B.P.

Saveria

PER INFO E CONTATTI: saveriapicci@libero.it

Nessun commento a "L'esperienza a Rreshen (Albania)"

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

    I commenti sono moderati.
    La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
    La moderazione non è immediata.
    I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.