In un tempo in cui le guerre utilizzano la religione

Caro Luca,

ti ringraziamo per l’opportunità che ci offri di rispondere al tuo quesito e contemporaneamente fare chiarezza su un delicato tema, quale quello del rapporto tra AGESCI e antimilitarismo.

Il nostro Patto associativo, massima espressione dell’unità della nostra Associazione, oltre che carta fondativa, nella scelta politica recita con molta chiarezza:

“Ci impegniamo a formare cittadini del mondo ed operatori di pace, in spirito di evangelica nonviolenza, affinché il dialogo ed il confronto con ciò che è diverso da noi diventi forza promotrice di fratellanza universale.”

Questo significa che nella nostra progettualità educativa, nell’agire quotidiano al servizio dei nostri ragazzi, testimoniamo lo spirito di evangelica non violenza ovvero il raggiungimento degli obiettivi attraverso strumenti educativi che favoriscano l’accoglienza della diversità dell’altro e lo spirito cooperativo, stimolino alla valorizzazione delle differenze e non alla loro radicalizzazione.

In un tempo in cui la storia ci ripresenta guerre che utilizzano la religione per incutere terrore, dove la differenza di etnia e di religione, a volte di cultura, è motivo per sferrare attacchi inauditi che violano i più elementari diritti umani, ci sembra quanto mai profetico il monito del nostro Patto associativo.

Quella è la nostra vocazione, quello l’unico modo di interpretare una proposta educativa di Pace per i soci dell’Agesci.

Sappiamo che nel mondo, e nel nostro paese, tante sono le istituzioni deputate a promuovere e favorire l’educazione alla pace, come pure tante sono quelle che cercano, in vario modo, di impedire che la violenza e le guerre si propaghino e tentano di limitare, anche con l’uso delle armi, che alcuni conflitti si estendano.

Il nostro paese – l’Italia – ha scelto di ispirarsi al principio della difesa e non della guerra.

Noi, come Associazione, siamo fedeli interpreti dell’Art. 11 della nostra Carta Costituzionale, a cui pure il nostro Patto associativo si ispira e, nel contempo, crediamo fermamente che le nostre Forze Armate, che si informano “allo spirito democratico della Repubblica” (Art. 52 della Costituzione), sono un presidio per favorire la pace e per testimoniare il significato vero dell’art. 11 della Costituzione.

Il nostro essere Associazione, di questo paese democratico e di questa nostra Chiesa, in questo tempo, significa essere capaci di testimoniare in ogni nostra scelta, con i nostri ragazzi, i valori civici ed evangelici.

Anche la nostra attività istituzionale di rappresentanza a livello nazionale è ispirata a questi principi.

La CapoGuida e il CapoScout

Nessun commento a "In un tempo in cui le guerre utilizzano la religione"

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

    I commenti sono moderati.
    La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
    La moderazione non è immediata.
    I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.