Consiglio generale 2021: al via i lavori, per un futuro educativo sostenibile

Come sarà il mondo fra dieci anni? Quali attenzioni educative occorre avere oggi per affrontare i cambiamenti in corso? Il tempo che stiamo vivendo chiede di rimettere al centro l’educazione e, dicono Daniela Ferrara e Fabrizio Coccetti, Capo Guida e Capo Scout, «ci spinge a interrogarci su quale ruolo vuole avere l’AGESCI nella società italiana e nella Chiesa nei prossimi anni». Davvero uno slancio controcorrente visto che oggi – complice la pandemia che ha minato consuetudini e certezze – anche buttare avanti lo sguardo di qualche giorno sembra un’impresa rischiosa.

Il prossimo Consiglio generale, dal 3 al 5 settembre a Frascati (Roma), sarà dunque dedicato all’educare, e al senso e alle prospettive di questa grande avventura. Dopo la Scelta politica e la Scelta cristiana, al centro della riflessione ci sarà quest’anno la “Scelta di educare” del Patto associativo, ovvero la Scelta scout. Nei mesi passati i Consiglieri hanno avuto occasione di approfondire il tema con l’aiuto di alcuni esperti (vedi le tre serate Per un futuro educativo sostenibile – ecco qui i link ai tre eventi: l’intervento del Prof. Lancini, l’intervento del Prof. Rosina e l’intervento del Ministro Giovannini). Sono stati poi raccolti dai territori il sentire e le esperienze più belle e profetiche. Così a settembre i Consiglieri generali saranno chiamati a tirare le fila e a individuare nuove piste e chiamate, scrivendo un documento “Per un futuro educativo e sostenibile”, che – come “La scelta di accogliere” e “Chiamati ad annunciare” – entrerà a far parte del patrimonio associativo.

Di seguito ricordiamo alcuni dei contenuti del Consiglio generale,
mentre l’intero testo dei Documenti preparatori lo trovate qui . A Frascati si comincerà con l’approvazione delle Strategie nazionali d’intervento, sulle quali orienteremo le attività nei prossimi anni. Poi si procederà trattando il tema dell’educazione alla Vita cristiana con la presentazione e l’avvio dei percorsi metodologici e formativi, e ci sarà il tempo per analizzare la bozza del nuovo modello formativo predisposto dalla Formazione capi. Si condividerà poi quanto messo in atto a supporto degli adeguamenti relativi al Terzo settore, si lavorerà alla prima stesura del Regolamento AGESCI (votazione definitiva nel 2022), e si farà il punto sul percorso di elaborazione di strategie tra iter formativo e sistema autorizzativo, comprese le deroghe per le autorizzazioni per il prossimo anno scout. Ancora, si tornerà sul tema accoglienza dei ragazzi di altre religioni condividendo quanto elaborato dall’Osservatorio permanente. Nella tre giorni si farà poi il punto, fra le altre riflessioni e verifiche, sul Settore giustizia, pace, nonviolenza, come su sicurezza e percezione del rischio in attività e sulla valutazione economica finanziaria del Sistema AGESCI.

Il Consiglio generale non riguarda solo i Consiglieri: la tre giorni di settembre è, infatti, l’apice di un cammino che – dicevamo – parte dai territori. I lavori inizieranno in videoconferenza nei mesi di maggio e giugno e proseguiranno con gli incontri, sempre on line, delle commissioni. Direzione Frascati, camminando con lo stile della “cultura della cura” chiestoci da papa Francesco.

Buona Strada!

Anche quest’anno noi di Proposta educativa seguiremo il #CG2021 con resoconti, live tweeting e condivisioni in tempo reale su Facebook e Instagram.

[Foto di Martino Poda]

Un commento a "Consiglio generale 2021: al via i lavori, per un futuro educativo sostenibile"

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    Nicolini Romano 17 Maggio 2021 (15:30)

    Credo che lo scautismo dei prossimi dieci anni debba essere determinato nei contenuti ma aperturista nelle applicazioni. Noi preti, di fatto, siamo molto comprensivi in confessione ma cerchiamo di essere esatti nella enunciazione dei principi etici. Ovvero: è necessario rifarsi ai princìpi base ma non farne un mito inattaccabile. Esempio : alcune associazioni scout nazionali hanno decurtato i dieci punti della legge scout scritti da BP : per me hanno fatto male anche se è vero che noi italiani non ne facciamo un cavallo di battaglia. In sostanza : tornare allo scautismo ” puro e semplice” di BP ma essere comprensivi nella applicazione. Vita latius patet quam leges.

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