Una cosa ben fatta: Ci siamo fatti in Tre

di Angelo Giordano

I Gruppi AGESCI Matera 2, 3 e 4 assieme al CNGEI Matera 1 hanno curato l’accoglienza all’hub vaccinale di Matera (tendone Qatar) per i lunghi mesi della fase più critica della campagna vaccinale. Hanno accolto, rassicurato, indirizzato, calmato animi troppo accesi e assistito anziani e disabili. Capi, rover, scolte di AGESCI e CNGEI si sono avvicendati a turno uniti dalla Promessa di fare del loro meglio in un servizio impegnativo e prezioso. Leggiamo, quindi, le loro testimonianze.

Come è nata l’idea?

Lucrezia: Da una richiesta delle ASL del nostro territorio. Intravedevano in noi le figure giuste per accogliere anziani e fragili alle vaccinazioni e per dare impulso alla campagna vaccinale. Noi abbiamo subito compreso la grande portata del nostro metterci al servizio della collettività in quel momento particolare.

Perché hai deciso di accettare?

Aurora: Per senso civico: in quel momento non me lo stava chiedendo la mia branca ma la città intera.

Mina: Ho accettato perché lo Scautismo è servizio.

Lucrezia: Ho subito compreso la portata eccezionale di questo servizio per noi e per la collettività in quel momento particolare. Subito ci siamo attivati per creare una squadra con gli altri scout della nostra città.

Raffaele: Non mi sembrava vero, finalmente potevo dare un contributo fattivo ad una emergenza che fino ad allora ci aveva tenuti ai margini. Non ci abbiamo pensato due volte e, con quel giusto spirito di abnegazione ed umiltà, tipico degli scout, ci siamo messi a disposizione.

Com’è stato questo servizio?

Aurora: lungo, a tratti difficile ma ho imparato tanto e i miei compagni di avventura sono stati eccezionali!

Lucrezia: Uniti, mossi dallo stesso spirito è stato facile mobilitare tanti capi, rover e scolte. Entusiasmante costruire giorno dopo giorno le sinergie e l’affiatamento tra tutti noi.

Gratificante lo sguardo degli operatori sanitari che apprezzavano il nostro aiuto. Commovente accompagnare e rassicurare gli anziani e i pazienti fragili in questa campagna vaccinale e ricevere i loro sorrisi di ringraziamento. Una grande avventura piena di umanità!

Giuseppe: Il servizio è stato un normale impegno verso il mio Paese.

Raffaele: Dopo un primo incontro formativo ci siamo subito distribuiti nei vari turni di servizio. All’inizio non è stato facile, dovevamo garantire turni di 5 unità per quattro turni consecutivi giornalieri dalle ore 7 del mattino alle ore 20 della sera tutti i giorni feriali e festivi senza soluzione di continuità. Lo abbiamo fatto dal 15 marzo al 15 giugno 2021.

Il momento più duro?

Aurora: gli ultimi periodi erano scanditi da grande affluenza e noi ci siamo ritrovati a dover raddoppiare i nostri turni. È stato necessario dedicare tanta energia e farlo per tanto tempo a volte mi ha prosciugato. Ma una serata in compagnia e passa tutto!

Mina: L’ultimo mese è stato molto faticoso: l’entusiasmo era finito e c’era la monotonia di quello che si faceva e rimaneva nel cuore lo scontento delle persone per alcuni disservizi da parte dell’ASM.

Lucrezia: Quando sono iniziate le corse alle dosi residue… imbarazzante assistere a chi sgomitava per avere il vaccino prima degli altri.

Giuseppe: Alcuni momenti sono stati molto impegnativi a causa dell’eccessivo flusso di persone.

E ora?

Aurora: e ora credo che la gente ci riconosca come parte attiva della cittadinanza!

Mina: Adesso la gente ha capito molto di più che cosa sono gli scout: “anello” importante nei momenti difficili che non si possono superare da soli!

Lucrezia: Ora sappiamo che siamo una forza nella nostra realtà e che siamo capaci di fare grandi cose! Questo pezzo di strada fatto insieme rimarrà per sempre nel cuore di tutti noi!

Raffaele: A Matera gli scout sono da sempre ben voluti, ma dopo questa dimostrazione di serietà ed impegno costante, la gente ha ancora una maggiore considerazione di questi “ragazzi” forti dei propri valori che non si tirano indietro davanti alle difficoltà.

In conclusione, lo scoutismo materano ha risposto Eccomi come tante volte ha già fatto in occasione di terremoti e altre situazioni di emergenza. La comunità locale ha scoperto lo scautismo non più come gioco da bambini ma come servizio fondamentale e concreto.

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