Libera e la collaborazione con l’Agesci

di Andrea Bilotti & Francesco Scoppola (Incaricato nazionale settore PNS)

L’associazione Libera nasce nel 1995 con lo scopo di “sollecitare la società civile nel contrasto alle mafie e nella promozione della legalità democratica e della giustizia” ed oggi, secondo il Global Journal, è una delle prime 100 ONG del mondo.

Una realtà allora “nuova” nel campo dell’associazionismo sia dal punto di vista del merito e cioè un gruppo di persone impegnate nella difesa del supremo valore della giustizia, sia dal punto di vista “normativo” in quanto l’adesione ad essa è possibile sia da parte di soggetti singoli che da associazioni, così come, nel periodo successivo, da scuole ed altri presidi territoriali.Questa natura mista di Libera, porta subito l’Agesci ad esserne uno dei pilastri portanti.

A livello nazionale aderiamo a Libera come associazione e partecipiamo sin dall’inizio, in maniera sinergica, a molte delle attività sul territorio. La collaborazione nasce dal forte convincimento che il contrasto alle mafie e la promozione di una cultura di giustizia passino dall’educazione partendo proprio dalle parole del Patto associativa riguardo “all’impegno per la giustizia” e allo sforzo nella promozione di “una cultura della legalità e del rispetto delle regole della democrazia”.

Tale rapporto con Libera negli anni è venuto man mano crescendo, vedendo il momento di maggiore interazione nella preparazione e nella partecipazione alla “Giornata della memoria e dell’impegno” che si celebra ogni anno il 21 marzo, data d’inizio della primavera, e che vuole dare un segno di speranza e rinascita in una società, dove all’illegalità e alla mafia, siano contrapposte legalità e giustizia sociale.
Una data in cui si ricordano tutte le vittime di mafia  che ha assunto negli anni il carattere non solo di una bella manifestazione, ma che è stata la cartina di tornasole di molte campagne condotte da Libera insieme agli scout.A livello locale molti scout hanno iniziato a partecipare ai campi nei beni confiscati alle mafie, hanno iniziato a prendersi cura di questi luoghi rendendoli spazi di speranza e rinascita, portando avanti azioni di coraggio in contesti difficili, hanno con la loro opera dato luce a posti che sarebbero rimasti altrimenti inutilizzati.

Quest’anno la collaborazione con Libera verterà su tre fronti: a fine ottobre parteciperemo per la prima volta con una delegazione ufficiale Agesci agli Stati generali Antimafia, un appuntamento che si tiene ogni tre anni e vede la partecipazione di importanti attori sociali, politici ed associativi impegnati a discutere di come costruire un futuro migliore in cui la bussola sia la lotta ad ogni criminalità.

Come consuetudine saremo presenti alla giornata della memoria che si terrà a Bologna il 21 marzo prossimo e che verrà preceduta probabilmente da un momento per i rover e le scolte la sera precedente.

Terzo appuntamento sarà ad aprile in Sicilia e di tratterà di un seminario sulla gestione dei beni confiscati. Questo incontro si pone l’obiettivo di raccogliere le impressioni di quei capi che gestiscono un bene confiscato ed offrire ad altri la possibilità di avvicinarsi a tale opportunità, ovviamente con l’ausilio e le competenze dell’ufficio beni confiscati di Libera.Una collaborazione quindi non banale, reciproca, radicata nel tempo e soprattutto fondata sull’importanza delle cose da fare e sul senso più profondo del valore dell’educazione in questa direzione.

A questo punto è bene però ragionare, come in ogni relazione che si rispetti e nell’anno in cui l’associazione di Don Ciotti compie vent’anni, sulle prospettive future di questa forte sinergia. Il futuro si snoda su due direttrici: un maggiore protagonismo dei territori e delle Regioni a partire dall’esempio dell’Agesci Liguria che ha stipulato una convenzione con Libera che prevede attività e scambi reciproci principalmente per la Branca R/S, o come viene fatto in Toscana, dove sono nate pattuglie miste di capi e rover e scolte che, in accordo con i presìdi di Libera nei territori provinciali, costruiscono e propongono percorsi formativi su legalità e partecipazione all’interno delle scuole (dalle primarie alle superiori).

C’è poi il sogno di organizzare un appuntamento con tutti gli scout che negli anni hanno partecipato ad un campo di Libera, che hanno portato avanti un capitolo sulla legalità, che hanno compiuto un gesto di giustizia sul loro territorio per discutere tutti insieme di questi valori e della declinazione concreta nell’epoca attuale e nella quotidianità.

Per finire è quindi importante stare attenti a non banalizzare e a riaffermare il valore della legalità, per ricordare “a noi tutti che tale impegno non deve essere lo spot di una giornata, ma si deve realizzare giorno dopo giorno nella collaborazione con i tanti giovani e le molte realtà che si impegnano in tal senso”.

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