La discarica? Oggi è una base scout

di Valentina Enea

7 ettari di area verde, 250 mq di spazi al coperto, una storia lunga 30 anni: questo fa del Parco scout di Cervignano un’eccellenza. Lì dove c’era una discarica, oggi sorge una delle Basi AGESCI nazionali. È la fine degli anni Ottanta e la Co.Ca del Cervignano 1, in Friuli, sta riscrivendo il Progetto educativo di gruppo. L’analisi d’ambiente fa emergere subito l’assenza di luoghi idonei allo scouting, luoghi in cui vivere esperienze a contatto con la natura, luoghi in cui andare in uscita con i ragazzi. Certo ci sono gli spazi verdi nella piazza e il giardinetto della casa di riposo, ma non possono bastare. Ed ecco che la mente va all’area in cui sorge la discarica, in disuso già da anni, ma davanti ai cui cancelli alcuni cittadini poco accorti continuano ad accumulare rifiuti ingombranti, elettrodomestici guasti, sfabbricidi… Ma l’immondizia non riesce a nascondere il potenziale di quel luogo; rovi e sterpaglie non fermano il sogno. Inizia così una collaborazione molto fruttuosa con il Comune di Cervignano del Friuli che porterà a una prima convenzione e a vari atti successivi. L’idea dei capi è che «un grammo di azione vale più di un quintale di parole». Così dal 1989 al 2015 si sono susseguiti, per l’esattezza, un piano di fattibilità e tre atti aggiuntivi che hanno portano il Parco a diventare l’oasi verde che vediamo ora. Da discarica, icona di incuria e abbandono, a Base scout, luogo di educazione e riqualificazione, punto di riferimento per molte realtà, scout e non, dei territori vicini. La Base di via Baden Powell è luogo anche d’incontro e confronto: si svolgono qui i campi scuola della formazione nazionale della Federazione Scout d’Europa (F.S.E.) e i gruppi CNGEI della Regione scelgono questo posto per le loro attività. Il Parco scout oggi è meta quotidiana di gite scolastiche e attività dedicate soprattutto ai bambini delle elementari. Qui, accompagnati da “Gli amici del Parco scout”, gruppo di volontari che si dedicano alla cura del parco, i piccoli scoprono le meraviglie di Madre Terra, imparano a conoscere piante e animali, imparano a rispettarne la vita e i ritmi.

Come ogni rivoluzione che si rispetti non è stato tutto semplice né lineare. Sono serviti impegno e olio di gomito, costanza e determinazione. «Il tempo è giudice della fedeltà», dice Sergio Odoni, il fiduciario del Parco, ricordando 25 anni di giornate ecologiche in cui AGESCI e MASCI, capi, ragazzi, genitori ed ex scout (ammesso che si possa smettere di essere scout…) hanno lavorato con le mani e con il cuore per ripulire, costruire e restituire alla cittadinanza l’opportunità di stare all’aria aperta, trascorrere del tempo a contatto con la Natura, respirare aria buona. Come in una semina continua, in cui con pazienza e speranza ci si prende cura di fiori e alberi che porteranno frutto, così grazie al Parco e nel Parco oggi si curano e coltivano gli uomini e le donne di domani, custodi del creato, solidi nelle relazioni all’interno del gruppo, con i cittadini, con le istituzioni. Se puoi sognare qualcosa… lo puoi anche fare! 

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