La città dei bambini

di Zeno Marsili

Lo scouting è l’atteggiamento di esplorazione e proiezione verso l’ignoto tipico della proposta scout: anche ai lupetti e alle coccinelle sono proposte esperienze che li accompagnano a osservare, dedurre e agire, diventando loro stessi protagonisti della loro crescita e via via più consapevoli di appartenere alle realtà in cui vivono (famiglia, scuola, parrocchia, quartiere, città, …).

La rielaborazione di queste esperienze, nel clima tipico della Famiglia Felice del Branco/Cerchio, permette ai bambini di sviluppare anche il loro senso critico (in controtendenza ad una società che spesso li vede solo come consumatori acritici).

E’ con quest’ottica dello scouting che credo sia interessante rileggere l’articolo 5 del regolamento di Branca L/C (“Educazione alla cittadinanza”): “L’esperienza di branco e di cerchio, fornendo ai bambini e alle bambine l’occasione di farsi gradualmente artefici della propria crescita, consente loro di sperimentare come l’impegno di ciascuno faccia progredire la comunità cui si appartiene.

È nel clima gioioso e sereno che i bambini scoprono il valore del “bene comune”, maturano gradualmente la consapevolezza dei propri diritti e comprendono che sono le regole a garantirne il rispetto.[…]”.

Uno degli strumenti del metodo L/C che permette di sviluppare il valore del bene comune attraverso lo scouting sono sicuramente le Attività a Tema. Se usate con intenzionalità educativa, possono diventare uno strumento davvero ricco ed in particolare:

  • sono finalizzate al raggiungimento di un obiettivo comune, concreto, chiaramente conosciuto dai bambini.
  • permettono ai bambini di organizzare comunitariamente un’attività scegliendo tempi e modi di realizzazione;
  • danno a tutti la possibilità, data la molteplicità dei ruoli, di partecipare e di esplicitare le proprie capacità;
  • stimolano la continuità dell’impegno e l’abitudine alla collaborazione tra i gruppi
  • ai bambini è offerta un’occasione di democrazia nella scelta dell’attività
  • favorisce il passaggio dalla dimensione individuale a quella collettiva in cui ciascuno è responsabile per gli altri.

Ecco, se fossi un capo branco o un capo cerchio, prima di andare alla riunione di staff in cui si preparano le prossime attività per “educare alla cittadinanza”, mi scriverei questi appunti sul quaderno (i miei 5 lettori sapranno completare meglio di me i dettagli mancanti !):

  • proviamo a suddividere l’attività a tema “la città dei bambini” in 3 fasi:vedere, giudicare e agire
  • vedere: invitiamo i bambini ad esplorare il nostro quartiere a piccoli gruppi fotografando o disegnando le cose che li colpiscono di più (sia in positivo che in negativo)
  • giudicare: con il contributo di tutta la comunità di branco/cerchio si sceglie un luogo del quartiere da valorizzare (1) e una situazione che non ci piace (2) (bisognerà prevedere degli incontri con delle persone reali o dei personaggi inventati che ci aiutino a capire meglio)
  • agire:  (1)  per i prossimi 2 mesi ci impegniamo a dare una mano per curare un’area verde o far conoscere la storia di quell’angolo del quartiere o …(come staff dobbiamo ricordarci di valorizzare le specialità di Mani Abili, Ripara-Ricicla, Giardiniere, Guida, Folclorista); (2) organizziamo una serata in cui invitiamo i genitori e il sindaco/assessore per denunciare la “situazione che non ci piace” (specialità: Giornalista, Attore).

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