Insieme, ma non a caso

[di Emanuela Schiavini – Pattuglia nazionale R/S]

“Oh, allora vediamo un po’ a chi tocca, peschiamo un nome…Francesca! Ola del clan. Ne peschiamo un altro…Guido! Ola del clan. E l’ultimo…Marco! E la prima tenda è andata. Passiamo alla seconda: il primo componente della tenda è…don Angelo! Ola del clan. Il secondo…Silvia! Ola del clan. Il terzo…Valentina! Ola del clan. Questo sistema mi permette di fare coeducazione in route: le tende vengono formate basandosi sulla sorte così mescoliamo a caso tutti, maschi e femmine, e all’assistente di zona che partecipa alla route vengono affidate le due ragazze… “

 

Ma forse sia al don sarebbe piaciuto stare con Guido e Marco, sia a Silvia e Valentina sarebbe piaciuto stare con Francesca, più che altro per comodità non tanto per una questione morale.

Talvolta confondiamo la coeducazione con lo stare insieme per forza maschi e femmine e molto spesso ci dimentichiamo di rispettare le esigenze dell’uno e dell’altro sesso e che coeducazione vuol dire anche offrire spazi separati ai due generi proprio per dar modo all’uomo e alla donna di vivere la propria identità, per essere poi più accoglienti nei confronti dell’altro.

Siamo sinceri, se in L/C diciamo che sono ancora troppo piccoli (così ce ne laviamo le mani) e che la coeducazione viene in maniera spontanea nelle unità miste, se in E/G puntiamo tutto sulla squadriglia per fare attività separate (così ce ne laviamo le mani), in R/S cosa facciamo?! Ce ne laviamo le mani e basta, anzi, proprio non ci pensiamo. Eppure il nostro metodo ribadisce che “Le unità miste devono prevedere anche attività separate per ragazzi e ragazze, al fine di favorire un più completo sviluppo dell’identità sessuale”. In particolare quello della branca R/S sottolinea l’importanza di proporre attività condivise con l’altro sesso e attività separate “al fine di permettere ai singoli rover e scolte di vivere momenti dove la propria identità di uomo e di donna venga vissuta come ricchezza, capacità di accogliere, dono di sé e dialogo con l’altro.”

Probabilmente il criterio delle tende a caso non è la maniera migliore di fare coeducazione, ma allora cosa devo fare con una comunità R/S? Quante attività devo fare separate? Quante insieme? E quali?

Qui sta sempre all’arte del capo trovare la risposta giusta per ogni noviziato/clan, per ogni momento di vita della comunità. Intanto mi permetto di consigliare almeno di prendere in considerazione la cosa, quindi evitiamo di ignorare la coeducazione, parliamone in staff ed in comunità capi, facciamoci delle domande. E così già un passo lo abbiamo fatto. E poi dipende. Dipende da chi abbiamo di fronte, dipende da ciò che ci circonda, dipende da cosa sta accadendo… se riusciremo a leggere tutto questo con capacità critica, acutezza e grande attenzione, troveremo sicuramente la strategia educativa giusta per i ragazzi che ci sono affidati, per dar loro modo di vivere con serenità e profondità con se stessi e con l’altro, per prendersi cura di sé e dell’altro.

La buona fantasia di noi capi dovrebbe fare il resto: individuare la tecnica ad hoc, l’attività più opportuna da proporre ai rover e alle scolte senza dover ricorrere a strane cose. Il noviziato che partecipa al challenge formando coppie monosessuate? La divisione del clan in pattuglie maschili e femminili per approfondire l’argomento del capitolo? Magari una visione maschile da una parte ed una visione femminile dall’altra mi aiutano a leggere con occhi diversi lo stesso tema, creando una visione finale più ricca. Giocare (perché anche in Branca R/S si gioca) maschi contro femmine? Sono esempi per attività separate perché le nostre comunità R/S sono miste al 99,9%, quindi immagino che ci sia bisogno di dedicare degli spazi maschili e degli spazi femminili.

Ogni strumento della Branca può offrire un’opportunità per essere utilizzato per fare coeducazione: separati o insieme, l’importante è agire dando un senso a ciò che proponiamo e credere fortemente che quell’attività divisa per sessi o tutti insieme è perfetta per il clan in questo momento. Evitiamo di programmare una volta all’anno un’attività separata per sesso, così siamo a posto con la coscienza, di fare sempre tutto tutti insieme o tutto maschi da una parte e femmine dall’altra… qual è il giusto equilibrio lo sai solo tu, caro capo R/S.

Buona Strada!

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