Pattuglia Nazionale Branca EG
Ripartire si può, eccome
Alberto prende lo zainetto al volo e si avvia verso la sede. A piedi, come sempre negli ultimi mesi, anche se con qualche fatica: un po’ perché questa cosa della sostenibilità gli sta entrando in testa, un po’ perché così riesce a rimettere in fila le idee per le riunioni che lo aspettano. Oggi c’è da pensare, perché da una parte c’è un’impresa di reparto da sognare e dall’altra un San Giorgio che si avvicina, con un reparto che negli ultimi due anni ha fatto davvero poca vita di campo. Il capo gruppo all’ultima Comunità capi ha tirato fuori i 4 punti di B.-P. dicendo che da lì si può ripartire. Lui se li era un po’ dimenticati: tra regolamenti, Progetto educativo, documenti di Zona, SNI e APR li aveva lasciati da una parte. Invece il capo gruppo ha detto che i 4 punti sono fondamento della formazione scout e che vanno pensati insieme, non slegati uno dall’altro. Forse per il fatto di essere in cammino, ma il primo punto che gli viene in mente è Salute e forza fisica. Sembrano parole così lontane dalle imprese del suo reparto, cose delegate ad altri: medici, personal trainer, nutrizionisti. L’unico aspetto legato alla salute con cui si sono confrontati di staff e di Comunità capi tante volte negli ultimi mesi è quello legato al Covid-19 e alle regole per poter fare attività in sicurezza e rispettando i DPCM. E se avessimo ridotto questo punto a fare ginnastica la mattina appena svegli? Giorgio, il maestro dei novizi, lo diceva sempre ad Anna, l’aiuto capo reparto, che non riusciva a fare una rampa di scale senza avere il fiatone: essere forti per essere utili!
Tutti noi, come Alberto, negli ultimi mesi abbiamo necessariamente dovuto passare molte riunioni a capire cosa fosse possibile fare, se era la cosa giusta per i nostri ragazzi e un po’ anche se volevamo farlo. Adesso, mentre scrivo queste righe, tutti speriamo, come spesso è successo, che il peggio sia alle spalle e che davanti a noi si apra di nuovo la possibilità di “tornare” a fare scautismo. Sarà necessariamente un tempo diverso da “prima” in cui tutto dovrà essere visto in una luce nuova. I 4 punti di B.-P. che hanno resistito per più di 100 anni, resistono: sono ancora stimoli e orizzonti per i nostri reparti. Vediamo alcune attenzioni in più da avere oggi.
Salute e forza fisica. Il contatto con l’altro e il suo corpo è stato un’assenza che ha accompagnato e che continua a caratterizzare questo tempo. Nonostante ci siamo resi conto che anche a distanza possiamo avere relazioni forti, la corporeità è imprescindibile. Servirà un nuovo modo di stare insieme quando tutto sarà passato. Per mesi ci è stato detto che il corpo dell’altro era il nemico, così i corpi sono stati chiusi, isolati, separati il più possibile. Sarà quindi necessario ridefinire un modo di stare con gli altri nello spazio.
Abilità manuale. In reparto mai come quest’anno abbiamo visto incertezza nelle cose più scontate, come montare una tenda o accendere un fuoco. I capi squadriglia non ricordano più bene come organizzare la squadriglia per la gara di cucina o come si fanno le legature. Per mesi non abbiamo potuto prendere in mano accette, seghe, tutto il materiale di squadriglia, se non prima di averlo sanificato. Ci siamo allontanati anche dagli oggetti delle nostre “abilità manuali”. Adesso c’è un mondo di cui riappropriarci, o forse solo da riscoprire. Infatti, durante i ripetuti periodi di confinamento in casa, uno dei modi con cui i ragazzi hanno resistito è stato il creare con le mani: cucinando, risistemando biciclette e vecchi giochi, imparando a suonare uno strumento nuovo. Mentre lavorano, le persone pensano con le mani, sviluppano una progettualità pratica e una capacità di autonomia concreta.
Servizio al prossimo. Abbiamo chiesto ai nostri ragazzi di stare fermi, rinchiudersi, stare il più possibile lontano da nonni e anziani. Abbiamo cercato di imbrigliare le loro energie che sono pronte a esplodere. Questo può essere il momento di riscoprire la Buona Azione quotidiana, di metterla in pratica e poi di raccontarla.
Formazione del carattere. Per gli adolescenti, l’isolamento sociale ha avuto un forte costo in termini di indebolimento dei processi di costruzione dell’identità personale, in una fase decisiva della loro formazione, come pure delle opportunità di apprendimento tra pari e di costruzione o mantenimento dei legami affettivi. Le ultime ricerche mostrano però tra gli adolescenti un recupero del senso di fiducia, di curiosità e tranquillità. Insomma aspettano (anche) noi per ripartire.
[Foto di Dario Cancian]
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