Ed e’ Vento. Un progetto, un territorio, uno sviluppo.

Valeria Micotti (Responsabile di Zona Novara)

Federico M. Savia (Incaricato allo Sviluppo Regione Piemonte).

Zona Novara, alto Piemonte, sotto le Alpi Lepontine, un esteso territorio che va dal mare a quadretti delle risaie al Monte Rosa! Undici Gruppi sparsi, una sola diocesi, ma due province ed un pezzo di una terza. Ritrovarsi e vivere la comunità della Zona non è mai scontato. Esistono difficoltà per marcate differenze ambientali, al di là degli inevitabili particolarismi e della tradizione di ogni Gruppo. Un progetto con una forte impronta territoriale comune è una scommessa. Se accanto ad obiettivi per una più condivisa progettazione educativa e una più omogenea applicazione metodologica si aggiungono elementi di sviluppo, allora è necessario un sogno ampio ricco di sinergie (nel comitato, nel consiglio di Zona, …) e un clima di fiducia e stima tra i capi. Elemento cruciale è la passione di alcuni: per noi gli Incaricati alla Branca di Zona che operano in stretto contatto con il comitato e i capigruppo.

Il nuovo progetto di Zona Novara è partito dalla condivisione dei Progetti Educativi dei Gruppi, per avere un legame con le specificità e le esigenze di ogni comunità capi,  valorizzandole. Il filo rosso che ha unito le aree del progetto è stato il contesto territoriale coniugato con gli ambiti pedagogici. E’ emerso anche un significativo filo “verde”: il rapporto con l’ambiente è stato ripreso in ogni area, declinato in molti modi. Fondamentale è stata la cura di un cammino di formazione ricco e di facile fruibilità, fatto di incontri-laboratori per approfondire sfide ed esigenze educative in relazione ad aspetti ambientali, sociali, culturali, economici del territorio. I laboratori, annuali e interbranca, hanno permesso ai capi di confrontarsi in modo verticale, con l’aiuto di contributi esterni all’Associazione e supporti dalla Formazione capi e dalle branche regionali. Il laboratorio di Zona è stato luogo nel quale prima condividere e sperimentare insieme, per poi rielaborare l’esperienza alla luce del metodo scout e dell’analisi del territorio. Infine si è passati ad un approfondimento culturale e pedagogico su alcune tematiche ad ampio raggio (relazione capo-ragazzo,  coeducazione, protagonsimo e cittadinanza attiva, …).

Il percorso ha portato a sistematizzare in particolare tre aspetti. Il primo è un’attenzione nuova al territorio: la sua scoperta (… o riscoperta) e la sua esplorazione, la sua contemplazione (educazione al bello), le sua cura. Il secondo è una consapevolezza nuova del prezioso compito educativo all’impegno sul territorio, sociale e politico, comprendendo come capi che la nostra proposta educativa è essa stessa una forte espressione di tale impegno. Il terzo aspetto è una tensione attiva di sviluppo, derivato dai primi due: il legame con il territorio e la coscienza di una responsabilità sociale e politica ne sono la corretta e necessaria premessa. E’ l’avvio di una ricerca costante della “frontiera” educativa, di attenzione al disagio iniziando dall’area di competenza del Gruppo. E’ la conoscenza delle aree prive di scautismo e la volontà di presentare la proposta scout come parte di una risposta alle sfide educative delle nostre comunità (paesi, parrocchie, unità pastorali). Ma è anche sostegno reciproco o scoprire, ad esempio, come le relazioni dei singoli Capi per trovare adulti disponibili a lasciarsi avvincere dallo scautismo siano importanti.

E’ in questo contesto che nasce, con fiducia, un germoglio particolare: un potenziale Gruppo a Domodossola, in un’ampia parte della Zona, l’Ossola, del tutto priva di scautismo. Nell’oratorio cittadino la presenza di don Davide, assistente ecclesiastico del Gruppo Omegna 1, favorisce la ricerca di giovani con l’interesse a scoprire lo scautismo. Si inizia a parlare di una possibile comunità capi futura e un sogno comincia ad avere gambe su cui camminare da qualche parte. Luca e Federico di Domodossola partecipano alle attività di una delle comunità capi più vicine (Verbania 1: sono comunque una quarantina di Km!), mettono il naso nelle attività e sono vivaci allievi del CFT svolto in Zona. La comunità capi che li ha accolti si fa carico del loro percorso di crescita come capi, con attenzioni che influiscono sui suoi programmi e progetti, mentre in Zona si vagliano le prospettive, anche confrontandosi con altre realtà. Risulta importante non demandare tutto il processo di una possibile apertura ad una sola comunità capi, in particolare per la progettazione che va condivisa di Zona, con un respiro più ampio. Pur essendo chiaro che poi la progettualità è svolta soprattutto dall’azione delle comunità capi più prossime e coinvolte. Importante è il sostegno regionale per capire che lo sviluppo è possibile: sia mantenere in buona salute i Gruppi esistenti, sia guardare all’apertura di nuovi Gruppi non solo come un sogno, ma come una missione propria della Zona, fattibile anche se frutto di faticosi processi.

Nel progetto di Zona era prevista la possibilità di un’esperienza unica con tutte le Branche. Si decide di realizzare un evento “verde”, puntando ad una presa di responsabilità soprattutto per le Branche E/G  e R/S (cogestione). Si intende raccogliere i frutti di circa un anno in cui le comunità capi hanno vissuto con i propri ragazzi dei percorsi “verdi” all’interno delle attività consuete (legati all’azione politica, al consumo critico, all’educazione alla pace, al riciclo e al riuso, all’attenzione consapevole dell’ambiente ed altri). Il consiglio di Zona propone quasi naturalmente Domodossola, “periferia della Zona”, come luogo dell’evento legato al progetto. Le branche studiano percorsi specifici da promuovere in città il giorno dell’evento. Il comitato e il consiglio di Zona promuovono azioni di sensibilizzazione del territorio di Domodossola alla presenza scout. “Ci sarà anche il Vescovo per la S. Messa…”.

Alla fine “E’ … vento”. Il 20 e 21 aprile 2013 tutta la Zona è insieme “a Domo”, con feste, danze, giochi in piazza, attività manuali, forum … e molta pioggia! Ma una grossa speranza che il vento soffi …

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