Non solo fruitori di servizi: i giovani contribuiscono fattivamente al bene comune.
Spesso e volentieri ci si chiede qual è il ruolo dei giovani nella società attuale. Il professor Alessandro Rosina, in marzo, ci parlava di come i giovani che non studiano e non lavorano siano un fenomeno in preoccupante crescita, tanto da spingere alcuni a parlare di generazione “perduta”. Eppure le nuove generazioni sono la componente più preziosa e importante per la produzione di benessere in un Paese. In un altro incontro Sergio Bottiglioni, che ora fa parte dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, ha sottolineato che il tema della partecipazione è uno degli articoli fondanti proprio della convenzione ONU sui diritti di infanzia e adolescenza: l’articolo 12 dice che è un diritto di bambini e ragazzi essere ascoltati e che come tale deve essere garantito. Ascoltare i ragazzi è in realtà una grande opportunità per la società: creare contesti in cui sia favorita la partecipazione dei giovani nei processi decisionali e che siano per loro opportunità costruttive significa liberare il potenziale generativo che possono offrire. Sono portatori di punti di vista innovativi, di sguardi puri, di idee diverse. Portano elementi di dialettica, di confronto, di innovazione che possono regalare una spinta propulsiva straordinaria. L’assenza di bambini e ragazzi nei processi decisionali produce sterilità, ammala la società e riduce i ragazzi a consumatori, li relega in uno spazio diverso, senza dare loro la possibilità di emergere e di esserci.
Siamo convinti che una delle sfide educative di questo tempo sia quella di creare contesti in cui i giovani possano essere contributori fattivi al bene comune, non solo fruitori di beni e servizi. Educare alla cittadinanza significa innanzitutto riconoscere il diritto alla cittadinanza. Vogliamo riconoscere a ragazzi e ragazze il diritto a partecipare alla vita della società, ancor prima che mostrarne loro l’importanza: sognare che i giovani possano essere buoni cittadini domani, presuppone scommettere che possono essere buoni cittadini già oggi, anche prima del raggiungimento della maggiore età. Per questo è importante aiutare i ragazzi ad abitare il futuro con le loro idee, a coltivare l’aspirazione di un mondo migliore, a mettere in pratica delle possibilità di cambiamento, a pensare di “essere parte”, non estraniati, e ancora aiutarli a fare esercizio di democrazia insieme ad altri, sostenerli ad entrare in consessi in cui si chiede il loro parere e il loro contributo. Anticipare la possibilità di fare queste esperienze è un modo straordinario per educare alla “buona cittadinanza”. Esserci, partecipare e rappresentare vuol dire anche esercitarsi alla politica: spesso i nostri rover e le nostre scolte ci pongono la domanda: «Cosa significa fare una scelta politica?». Attraverso la chiave della partecipazione possono sperimentare che la politica è stare con gli altri, disporre il nostro pensiero con quello altrui per costruire qualche cosa che è un bene comune, superiore al nostro personale e a quello delle singole parti. La branca R/S da alcuni anni ha dato a questa sfida educativa una risposta particolare e ha immaginato che davanti ai bisogni del territorio o ad occasioni adatte vengano convocati dei rappresentanti delle comunità R/S, che insieme si confrontino e decidano come contribuire e agiscano con le loro comunità, in vista del bene comune. È quanto proporremo nell’ anno scout che sta per iniziare a tutti i rover e le scolte nelle loro Zone: impegnarsi in un’esperienza di partecipazione e contribuzione, accompagnati e supportati, oltre che dai loro capi, dagli Incaricati alla Branca R/S di Zona. Inviteremo i rover e le scolte a individuare un aspetto concreto attorno a cui lavorare, a esporsi nel territorio, a tessere relazioni di collaborazione, di porsi magari in dialogo anche con le istituzioni.
Crediamo possa essere un buon passo per rispondere a questa sfida decisiva per noi e per i nostri ragazzi. Sarà un’occasione di imparare, di educarsi, di fare esercizio di cittadinanza. Per scoprire che è possibile contribuire a trasformare la realtà o le realtà alle quali si appartiene e che Sì, il Bene è possibile!
Riferimenti:
• Regolamento metodologico di Branca R/S, art. 7 Educare alla cittadinanza; art. 7bis Percorsi di partecipazione e rappresentanza;
• Documento di linee guida: “Articoli 7 e 7bis – Percorsi di educazione alla cittadinanza, di partecipazione e di rappresentanza”;
• Manuale della Branca Rover e Scolte, par 7.13 “Percorsi di educazione alla cittadinanza, di partecipazione e di rappresentanza”.
A don Carlo, scelto dal Papa come nuovo vescovo ausiliare di Pozzuoli, l’augurio più affettuoso di Buona Strada da tutta la branca R/S! La tua mitezza e umanità saranno doti preziose per il compito affidatoti.
Nessun commento a "È L’ORA della partecipazione"
I commenti sono moderati.
La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
La moderazione non è immediata.
I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.