di Luca Brignone (Incaricato regionale Formazione capi Regione Campania)
L’Agesci Zona Napoli e l’impegno in un bene confiscato alla camorra a Napoli in Via S. Teresella degli Spagnoli 21
Per raccontare l’impegno per una “politica” orientata al bene comune, ho pensato di dare forma scritta alle riflessioni di un percorso realizzato negli anni con tanti capi, ragazzi e cittadini.
Meglio di me saprete quale alto valore simbolico per la lotta alla criminalità rappresenti l’investimento e l’impegno dei cittadini, tanto più se volontari come i capi e i ragazzi scout, nel riuso dei beni sottratti alla criminalità organizzata. La mia riflessione parte dall’esperienza diretta vissuta dai Gruppi della città di Napoli riuniti nella struttura della Zona. Mi preme raccontarvi che cosa può significare per la realizzazione del “bene comune” l’uso di un bene confiscato e quali gioie e ansie può rappresentare.
L’utilizzo di un bene sottratto alla criminalità organizzata è un segno di speranza. Per quanto il bene possa essere piccolo o simbolicamente poco conosciuto ciò che conta è l’impegno e, per noi educatori, gli sviluppi educativi che questo può avere. Entrare in alcune zone delle nostre città, veri e propri fortini dei Clan camorristici e mafiosi, vuol dire abbattere muri, paure, omertà e incontrare persone e conoscerle. Essere di esempio nelle piccole cose e in quelle importanti. Coinvolgere nelle attività svolte nel bene le persone del territorio e aprire il bene alla fruizione dei cittadini vuol dire restituire ciò che altri prima avevano preso con la forza intimidatrice alla collettività.
Per i ragazzi tutto ciò vuol dire superare limiti invisibili che ognuno di noi è costretto a crearsi per l’immagine di timore e rispetto che verso la criminalità si ha. Vuol dire superare gli ostacoli e aprire le porte della conoscenza di spazi della città e del territorio che spesso si decide di non frequentare, di ritenere spazi persi perché brutti, degradati e mal frequentati. Vuol dire, quindi, scoprire il territorio, le persone, appassionarsene e impegnarsi perché migliori sempre grazie al contributo di tutti.
L’Agesci Zona Napoli è assegnataria di un cespite, situato nei Quartieri Spagnoli in Via Santa Teresella degli Spagnoli n. 21, confiscato ad un appartenente al Clan Mariano ed assegnato dal Comune di Napoli agli scout al fine di realizzare azioni socio-educative sul territorio. Il bene è stato negli anni ristrutturato grazie al sostegno del Settore Demanio Agesci e di recente intitolato ad una sorella scout che tanto ha fatto per la casa ed il quartiere, che ci ha lasciato all’improvviso.
L’assegnazione della casa di Via S. Teresella degli Spagnoli risale ormai all’ottobre 2004 e si inserisce – insieme al Progetto Nisida – con estrema coerenza nell’ambito definito TERRITORIO dei progetti di Zona elaborati dai capi scout di Napoli. Tale impegno è stato rinnovato nei seguenti Progetti di Zona e successivamente esteso anche all’ambito regionale.
Un gruppo di capi gestisce attività educative e rapporti istituzionali, i ragazzi si inseriscono con spirito di servizio nelle attività gestite da cooperative, Associazioni, parrocchie e ordini religiosi garantendo, anche a seguito dei tagli ai servizi sociali e ritardi dei pagamenti del Comune di Napoli, la continuità delle attività. Le attività realizzate sono:
• servizio sul territorio: collaborazioni con le parrocchie per la realizzazione di un sostegno alle attività oratoriali;
• incontri sulla legalità in collaborazione con l’Associazione Libera: momenti formativi e/o corsi di formazione, in virtù del protocollo d’intesa stilato tra le due associazioni;
• rete tra Nisida e la casa ai “Quartieri”: realizzazione di azioni progettuali miranti all’aggregazione, socializzazione, integrazione ed educazione alla legalità tra gli adolescenti dell’area penale e gli scout dell’Agesci.
Inoltre dopo aver realizzato una mappatura di tutte le associazioni, cooperative sociali ed occasioni di servizio gestite da privati e da enti ecclesiastici, con tutti gli organismi del terzo settore e del volontariato, nonché, in particolare con i gruppi scout presenti sul territorio si sta procedendo a progettare una serie di interventi ed attivare collaborazioni con le realtà già operanti. Riteniamo fondamentale questo lavoro che potrà dare frutti nel lungo periodo.
In particolare ci piace ricordare la collaborazione con la Coop. L’Orsa Maggiore che ha in gestione un bene confiscato dall’alto valore simbolico: La Gloriette. Il centro polivalente gestito dagli operatori della cooperativa offre servizi ed interventi integrati di tipo sociale ed educativo finalizzati a migliorare la qualità della vita della persona e delle famiglie. Favorisce la vita indipendente, l’interazione e l’integrazione sociale e garantisce la più ampia informazione sulle opportunità ed i servizi disponibili nel territorio in modo da sostenere e promuovere diritti di cittadinanza sociale delle persone vulnerabili, in particolare disabili e loro famiglie.
L’Agesci Zona Napoli e la Regione Campania sono partner del progetto e molti scout hanno svolto attività al centro incontrando gli ospiti e confrontandosi con le loro vite.
Non sono mancate le difficoltà e i problemi: alla luce della nostra esperienza abbiamo tratto alcune considerazioni. La prima è che allo stato attuale tutte le criticità relative alla gestione di un bene confiscato emergono paradossalmente ed ovviamente ad assegnazione avvenuta quando ormai tutti gli oneri ricadono sugli assegnatari degli immobile e dei progetti. La seconda è che sembra quasi (la sensazione a volte è sin troppo evidente!) che le amministrazioni si facciano vanto dell’assegnazione di un bene confiscato e che la stessa sia un risultato da mostrare a tutti più che un impegno. La storia della Zona Napoli e dei beni confiscati rimane importante per noi, per l’Associazione, per i ragazzi e per la città. Un segno di speranza per il territorio, di passione per le persone e di coraggio nell’impegnarsi a lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato.
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