2. SALUTE E FORZA FISICA

di Angelo Giordano

«La buona salute e la forza fisica hanno un valore incalcolabile per fare una carriera e per godere la vita. Per quanto riguarda la loro importanza nell’educazione, si può ritenere che sia maggiore di quella dell’istruzione libresca ed almeno pari a quella del carattere» (B.-P.)
Sani giochi all’aperto, uscite e campi, sana alimentazione e giusto riposo: ecco come si persegue il benessere fisico. Che per il fondatore non è «allenamento fisico» ma la maniera per “stare bene”, godere del mondo ed essere pronti ad aiutare gli altri. «Il nostro grande obiettivo è di mostrare al ragazzo il modo migliore per sviluppare la sua forza e la sua salute, quali sono gli errori da evitare e insegnargli che è personalmente responsabile verso se stesso e la sua salute». I suggerimenti di B.-P. spaziano dall’arrampicata – su scale, funi, alberi, pareti di roccia – alla “lotta a piè zoppo” passando per le corse a staffetta e il “combattimento dei galli”. Senza dimenticare «la bella strigliata con un asciugamano a spugna umido».

Giochi, esercizi fisici, nozioni di igiene personale e di alimentazione. B.-P. esordisce con queste parole quando descrive Salute e Forza Fisica ne Il Libro dei Capi.Quindi, direi, giochiamo: non è forse tutto un grande gioco lo scautismo? Giochiamo per formare il carattere, giochiamo per sviluppare le nostre abilità, giochiamo per imparare a prenderci cura gli uni degli altri. Salute e Forza Fisica, come tutti gli altri punti di B.-P. non è una scheda isolata nel nostro quaderno di caccia (o di volo). È un modo di relazionarsi con se stessi e con gli altri per essere utili al Disegno Divino, quindi al Prossimo e alla Società. La forza che, cent’anni fa, era un attributo virile e militarista, già all’epoca era considerata dallo scautismo solo la benzina per una rivoluzione di fratellanza pacifica, uno strumento di servizio. E oggi? Oggi non è certo con una gara di braccio di ferro che scegliamo i capi squadriglia. La forza del singolo non è più strumento per primeggiare sul prossimo, ma occasione per mettere se stessi alla prova. Per essere pronti al servizio come al gioco, all’interno delle attività scout come nella vita di tutti i giorni.
Gli inviti alla temperanza di cent’anni fa restano validi, ma aggiungendo punti di vista propositivi: basti pensare alle implicazioni di una educazione a una alimentazione sana e sostenibile dal punto di vista ambientale. La conoscenza del proprio corpo, della sua relazione con quello degli altri e con l’ambiente va ben oltre il decalogo dei divieti.

@angelorgiordano

[Foto di Andrea Pellegrini]

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