La Barretta Viola

Gentile redazione di Proposta Educativa;
vi scrivo per condividere un pensiero che sto maturando da molto tempo: faccio parte oramai da 3 anni della CoCa del Bassano 3 (un gruppo abbastanza grande dell’alto vicentino), una Comunità Capi piuttosto giovane, con tutti i pro e i contro che questa situazione può comportare. Gran cosa della Comunità Capi – a parer mio – è la coeducazione e la corresponsabilità nei confronti delle ragazze e dei ragazzi di tutte le branche, e quando i vari capi sono amici tra di loro la cosa risulta non solo più facile, ma anche più bella e divertente, e anche più profonda: perciò la mia esperienza in CoCa mi porta (meglio: ci porta) a una visione d’insieme, un punto di vista privilegiato, che permette di essere spettatore e partecipe del percorso che porta una cocci o un cucciolo a diventare una donna o un uomo della Partenza, e alcuni di loro a far parte di una CoCa, insieme a te. Certo, non mi sono bastati 3 anni per seguire davvero un percorso del genere dall’inizio alla fine, ma anche solo alzarsi di un gradino ci permette di osservare una stanza in un modo che mai avevamo visto, e lo stesso vale per alcuni ragazzi o ragazze che magari conosciamo da una vita.
Non a caso, una delle mie canzoni scout preferite è Colore del sole di Francesco Pieri e musicata da Silvestro Donini, un brano che mi ha accompagnato anche nella Partenza, di cui ho ancora fresco il ricordo. Questa canzone (e colgo l’occasione per ringraziare di cuore i due autori e il gruppo del Bologna 16 che per primo l’ha cantata) racconta attraverso i simboli e i colori delle varie branche la crescita di uno o di una scout: dal fiore appena sbocciato al grano che si appresta a germogliare, fino al sangue della fatica e del servizio, quindi della testimonianza. Mi emoziona da anni, quando da lupetto ero tutto felice a sentire “fratellino”, o quando da rover cantavo la parola “testimone” con la pelle d’oca: mi emoziona perché parla di me, e ora in CoCa ne colgo ancora meglio il significato guardandola (ascoltandola) un gradino più su; ma adesso mi manca qualcosa. Qualcosa che sto vivendo, ma alla quale devo dare un nome (o una strofa) per rendermene conto e rassicurarmi.
La mia riflessione è la seguente: questo cammino non è finito, io non ho smesso di crescere, noi capi non abbiamo finito di crescere, soprattutto i più giovani, e forse non dovremmo fermarci mai, perché nemmeno i nostri ragazzi e le nostre ragazze smetteranno mai di crescere. Per alcuni aspetti siamo anzi nella fase più difficile, nella quale nessuno ci accompagna additandoci la strada, e siamo noi che dobbiamo rinnovare ogni settimana la nostra Scelta, accompagnandola con una responsabilità così grande e consapevole che alle volte ci riempie davvero tanto lo zaino. Sto facendo bene il mio Servizio? Sto usando bene il mio tempo? Ho davvero capito fino in fondo quello che sono chiamato a testimoniare?
Le mie risposte sono forse diverse da quelle di altri, magari sono diverse pure le premesse, ma ho sentito l’esigenza di “dare un nome” a questa parte del percorso scout: appellandomi alla comprensione di Francesco Pieri mi sono permesso di aggiungere una strofa alla sua canzone, che parli anche di noi, che sia di stimolo ad altri ed altre che si trovano alla stessa tappa del mio percorso. Il colore della Comunità Capi l’ho preso dalla barretta del Capo Gruppo e di Capo Quadro: il viola.

Colore del vino, dell’uva che punta al viola,
il vino che unisce le genti nella Parola,
colore del lino che sboccia al finir di maggio,
se il gruppo ha coraggio c’è comunità.
Il tempo che usi sta dando i suoi buoni frutti:
il vero servizio anche nel poco è aiuto per tutti,
se un uomo o una donna si impegna e ci mette il cuore
un mondo migliore invece che un sogno può diventare viva realtà.

Buona Strada;
Samuele Vidale

“Gli articoli della sezione “La parola ai Capi” sono opinioni personali dei singoli autori. Non rappresentano la voce di Pe né di AGESCI”.

Un commento a "La Barretta Viola"

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    Maria paola gatti 28 Maggio 2022 (7:58)

    Samuele, grazie per le tue riflessioni, il concetto che non si smetterà mai di crescere lo ritengo fondamentale nella vita di una persona. Per questo consapevolmente è necessario credere nella formazione che ci venga dall’esperienza, dallo studio, dalla partecipazione ad eventi o dal confronto con altri capi. Buona strada

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