Lo sappiamo tutti che lo scoutismo si fa all’aria aperta; così come tutti sappiamo che gli scout “SANNO OBBEDIRE”. Fedeli alla nostra Promessa, abbiamo rispettato la nostra Legge: abbiamo continuato a offrire il meglio ai nostri ragazzi nonostante il blocco della società a causa del famigerato “coronavirus”.
Tutto era pronto per onorare e ricordare San Giorgio, nostro patrono, tra prati e valli, con la pioggia o con il sole, al chiaro di luna vicino al calore di un fuoco acceso, tra le tende schierate degli E/G di tutta la zona TUSCIA.
Tutto è iniziato a solo un mese dall’inizio della quarantena: il San Giorgio 2020 WEB. Dopo un Consiglio Capi di Zona, in cui ci siamo confrontati con i ragazzi, le loro idee, le loro nuove situazioni; abbiamo lanciato l’evento. Non poteva essere un weekend come gli altri anni, non si poteva uscire, non ci si poteva incontrare; ma ci siamo visti lo stesso: virtualmente!
Una serie di sfide ha visto protagoniste squadre formate da 2-3 squadriglie, le quali si sono sfidate in due gironi e le cui vincitrici hanno combattuto in finalissima per la Bandierina del San Giorgio. I video realizzati sono stati guardati e attentamente valutati da tutti i Capi Squadriglia di Zona e da un Capo per ciascuna Staff E/G.
Non si poteva che iniziare con il protagonista dell’evento: “La leggenda di San Giorgio, con Lady Oscar e Iron Man”, questo era il contenuto della prima sfida. I ragazzi hanno creato un cortometraggio, rivisitando la leggenda di San Giorgio, inserendo due personaggi “intrusi”. La fantasia e la creatività non sono di certo mancate, ma il bene ha sempre vinto sul male.
“ORIGAMI” che fatica! É stata una dura lotta trovare la parola chiave per leggere il lancio della seconda sfida: creare un videoclip cantando una canzone sugli animali, che dovevano essere rappresentati con origami, fotografie, travestimenti e chi più ne ha più ne metta. Le competenze di montaggio video, l’abilità manuale e la collaborazione virtuale tra i ragazzi, che non si conoscevano, hanno fatto un grande passo in avanti.
A casa, intanto, eravamo diventati grandissimi chef, i kg aumentavano e anche i cm ma i ragazzi ci hanno dato qualche trucco per poter continuare a mangiare: #iomiallenoacasa, la terza sfida. Un vero e proprio allenamento, completo e soprattutto all’insegna del verde, nel rispetto di quella natura che tanto ci mancava; utilizzando per gli esercizi oggetti trovati in casa, riadattati per le necessità della quarantena.
Le difficoltà nella realizzazione di questi video montaggi non erano affatto poche, tra lezioni, compiti, verifiche: la vita di ciascuno continuava a scorrere, non erano di certo giorni persi che qualcuno ci avrebbe ridato una volta finita la quarantena; erano giorni che andavano vissuti a pieno.
Abbiamo inserito una sfida jolly, una sfida in diretta. Nella stessa settimana, abbiamo realizzato per ogni coppia di squadriglie una videochiamata, abbiamo giocato a pictionary, al mimo, fatto nodi e scoperto nuove parole con il taboo.
Dopo 4 lunghe settimane, una per sfida, il girone è finalmente terminato! I BUFALI, formati dalle Antilopi del Viterbo 7 e dai Gufi del Tuscania 1, hanno sfidato i FAGIANI, formati dalle Leonesse del Viterbo 7 e dai Cervi del Rignano Flaminio1. Ne avevamo viste di tutti i colori, ma dovevamo per forza andare alla scoperta di nuovi mondi, così le squadriglie finaliste con “La leggenda di Aretusa” e “La leggenda dell’Arena di Verona” ci hanno fatto conoscere usi e costumi, tradizioni culinarie e anche un po’ di storia di alcune città. Dopo un’attenta visione e valutazione di questi ultimi due video, i BUFALI hanno vinto l’edizione unica e irripetibile… si spera… del San Giorgio 2020 WEB. Ci hanno raccontato la Leggenda di Aretusa, con una speciale puntata di Super-Quark, che ci ha fatto scoprire le delizie e le tradizioni di quattro città della Magna Grecia: Siracusa, Messina, Palermo e Catania. Aretusa, per fuggire da Orfeo, che si era innamorato di lei, decise di andare a Siracusa seguendo il suo spassionato amore per i cannoli. Orfeo, però, continuava a supplicare il padre Oceano per poter raggiungere Aretusa, che era stata portata da Artemide in Magna Grecia. Il Padre gli concesse, quindi, di raggiungerla, aprendo le acque dell’Oceano. Orfeo giunse, quindi, da Aretusa, la quale per sfinimento si concedette a Orfeo “diventando così congiunti, riuscendo a passare del tempo insieme anche nella Fase 2, vivendo congiunti e contenti.”
Pattuglia E/G di Zona Tuscia
Gli articoli della sezione “La parola ai Capi” sono opinioni personali dei singoli autori. Non rappresentano la voce di Pe né di AGESCI.
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