Scoprirsi felici
Giovanna è una bambina con un bel po’ di difficoltà, a casa e non solo. Il suo primo anno non è stato un gran che. Ha legato poco con le altre coccinelle… Andando verso il campo di gioco, invece di correre con le altre, viene da me, mi dà la mano e mi dice che è stanca. Appena vede Arcanda libera le si fionda addosso. Le ultime Vacanze di cerchio sono state un unico attacco di nostalgia e, quando l’ho vista andar via in anticipo, mi sono sentito triste e impotente.
A settembre le cose sembravano andare di male in peggio. Ne abbiamo parlato in Staff, anche in Co.Ca. E siamo stati tutti d’accordo: finché Giovanna verrà alle attività ci sarà speranza. Speranza che si apra, che giochi, non che migliori: non siamo a scuola. Speranza che si illumini.
Il giorno delle salite si è presentata, al solito, con l’uniforme in condizioni pietose. Ci siamo seduti sul prato e, con naturalezza, tra me, le più grandi e Mi, l’abbiamo rimessa in ordine: «Guarda Gio, sei più comoda così, vero?». «Sì, Babbo Scoiattolo, grazie».
A Messa si è addormentata appoggiandosi alla mia spalla. Arcanda è diventata rossa di rabbia, ma non contro Giovanna, contro la sua stessa impotenza nell’aiutare la sua coccinella. Dopo l’ho rassicurata: finché Giovanna sarà con noi passerà comunque ore felici. «Ne sei sicuro Babbo Scoiattolo?». L’amarezza di Arcanda per questo fiore che sembra appassire prima di sbocciare è comprensibile, no?
La settimana scorsa abbiamo accolto le cocci. Visetti timorosi, impertinenti, allegri. Abbiamo fatto le nostre attività e il sabato pomeriggio è volato via in un lampo. Dopo il racconto, mi sono attardato in Quercia a sistemarla mentre il Cerchio si incamminava verso la Chiesa per la Messa. Quando sono entrato in Chiesa anche io, le bambine erano già sedute e mi sono accomodato in una cappella laterale di fianco alle loro panche.
Accanto a Giovanna si era seduta Giorgia, una delle cocci appena entrate in Cerchio. All’inizio non ci ho fatto caso e poi mi sono concentrato sul partecipare alla Messa evitando, contemporaneamente, che il novello CdA, misteriosamente capitato sulla stessa panca, esagerasse con le chiacchiere.
Me ne sono accorto al Salmo. Giovanna stava aiutando la piccola cocci a partecipare alla Messa. Durante la lettura del Vangelo si è scambiata di posto con lei perché potesse vedere meglio. Le indicava quando sedersi e quando alzarsi. L’ha accompagnata aprendo il canzoniere alle pagine giuste e tenendolo davanti alla più piccola per cantare assieme. Alla fine della Messa, Giovanna ha preso per mano Giorgia e l’ha accompagnata fuori seguendo la Lanterna.
Anche Arcanda se n’è accorta e ci siamo guardati negli occhi: un istante di pura gioia. E’ proprio così, Giovanna: il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Tu hai reso felice me e le altre coccinelle anziane prendendoti cura della piccola Giorgia, piccola tra le piccole, che ti guardava sorridente perché, per lei, tu sei grande. E, mescolando Preghiera del Capo e Preghiera della Coccinella, nel tuo esempio ho trovato la mia gioia.
[Foto di Andrea Pellegrini]
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