Protagonisti, altro che immaturi

di Chiara Bonvicini Alessandro Denicolai don Carlo Villano Incaricati nazionali e assistente ecclesiastico alla Branca R/S

Siamo in un tempo difficile…La scorsa estate avevamo, timidamente ma con speranza, alzato la testa. Tanti erano riusciti a mettersi in gioco con le loro comunità R/S con qualche uscita, magari un po’ di servizio in aiuto al reparto o al branco… alcuni avevano osato la route. E i loro racconti parlavano di un’esperienza, strana, complicata, diversa da quella a cui si era abituati. Tuttavia, c’era un fattore in comune rispetto alle route dei tempi “normali”: la gioia dello stare insieme, la libertà del camminare, la sensazione di pienezza che, lo sappiamo, si sperimenta solo in quelle occasioni. 

Ora abbiamo davanti una sfida forse ancora più grossa: rimanere diritti e sorridenti anche in questo tempo così duro. Il rischio infatti è quello di vedere i nostri rover e le nostre scolte rinchiusi in casa. Per questo, oltre alla malattia, c’è un altro nemico da rifuggire: l’apatia. Quel senso di impotenza che ti spinge a pensare che nulla sia realizzabile e ti porta, alla fine, a non fare più nulla. 

Come fare per esortare i nostri rover e le nostre scolte a non smettere di sognare, a guardare in alto, a sperare e desiderare un “mondo migliore di come lo abbiamo trovato”? Forse il primo passo potrebbe essere quello di non perdere il presente. Rimanere aggrappati a ciò che si può fare: ricercare, stanare il bello e coglierlo, viverlo, coltivarlo. 

Cosa possiamo fare? Chiediamolo a loro! Scopriamo con loro! Se tutti dicono a ragazzi e ragazze cosa devono fare (anzi ormai viene indicato loro solo ciò che non devono fare), allora noi dobbiamo avere il coraggio di coinvolgerli, ingaggiarli: abbiamo la sfida di continuare a chiedere di fare, di agire, di essere coraggiosamente responsabili. Le domande sono, in fondo, sempre le stesse: dove e come possiamo essere utili? Questa volta però suonano un po’ diversamente: sicuramente occorre sostenere lo slancio di donarsi agli altri, di vivere la gioia della condivisione, di sperimentare quella felicità che si fonda sulla felicità degli altri. Il servizio rimane ancora l’alternativa possibile all’individualismo, è strumento per dare concretezza al messaggio “nessuno si salva da solo”. 

Ma in questo tempo, forse più che in altri, c’è dell’altro. Quelle domande, per i ragazzi oggi, celano la richiesta di rispondere a un bisogno. Si tratta del bisogno di affermare la propria presenza in questo mondo, di vedere riconosciuta la propria dignità di abitarlo, rifiutando di essere considerati come spettatori sempre troppo immaturi per entrare in campo e giocare da titolari. Siamo chiamati a dar voce e fiducia ai nostri rover e alle nostre scolte. Siamo chiamati a sollecitare quel desiderio di protagonismo perché non rimanga domanda inespressa. 

Si tratta di una reazione che deve essere innescata non attraverso la protesta, ma in primis attraverso quell’azione generativa che si attua con il servizio e la partecipazione. Esserci, partecipare, contribuire attraverso la conoscenza, la testimonianza, la condivisione e il servizio diventa la strada per identificare il proprio valore non solo di fronte a se stessi, ma nella comunità. Questo può essere un modo di abitare il presente e al tempo stesso tenere vivo un sogno: quello di essere già oggi uomini e donne pronti a servire. 

Non è banale trovare gli ambiti giusti e possibili. Alcuni contesti preclusi, specie quelli dove la dimensione relazionale è più accentuata, ma forse si aprono possibilità nuove e i nostri territori ci mostrano luoghi e spazi in cui poter dare un contributo, sicuro e al tempo stesso significativo. Allora non ci saremo fermati in una galleria buia perché incapaci di vederne la fine. L’avremo percorsa con determinazione, anche un po’ di paura, ma certi che là in fondo si riapre la strada…quella verso il successo. 

 

Approfondisci con il documento Manda me: “Per i rover e le scolte è tempo di mettersi al servizio”.

 

[Foto di Alessandro Gregnanin]

Nessun commento a "Protagonisti, altro che immaturi"

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

    I commenti sono moderati.
    La moderazione potrà avvenire in orario di ufficio dal lunedì al venerdì.
    La moderazione non è immediata.
    I tuoi dati personali, che hai fornito spontaneamente, verranno utilizzati solo ed esclusivamente per la pubblicazione del tuo commento.