Liliana Segre ci scrive

di Marco Angelillo

di Marco Angelillo

Liliana Segre, classe 1930, senatrice a vita e superstite dell’Olocausto, attiva testimone della Shoah italiana, ci ha fatto l’onore di inviare a Proposta Educativa un saluto e una breve riflessione sul tema della fedeltà. Si rivolge esplicitamente ai capi scout, alla nostra associazione, al “mondo dello scautismo”.
Prima di leggere il suo prezioso contributo, vorrei citare un breve stralcio del suo ultimo libro, “Il mare nero dell’indifferenza” (ed. People, 2019), che riassume in poche battute la terribile esperienza vissuta e la sua incessante opera di testimonianza nei confronti dei ragazzi e dei giovani. «Sono stata una bambina espulsa dalla scuola, sono stata una clandestina con i documenti falsi, sono stata una richiedente asilo poi respinta dalla Svizzera. Poi sono stata carcerata, ho conosciuto la deportazione e nella deportazione sono stata operaia-schiava, poi ho conosciuto di nuovo la libertà. Sono una testimone che incontra la gioventù, che è la speranza del nostro futuro».
Sergio Mattarella nel 2018 la nomina senatrice a vita e, sulla soglia dei 90 anni, Liliana lotta ancora contro quei comportamenti sociali che furono l’humus del nazifascismo e che si riaffacciano pericolosamente nella nostra società contemporanea. Come suo primo atto legislativo propone l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. La proposta è sostenuta, tra gli altri, dai colleghi senatori a vita Renzo Piano ed Elena Cattaneo, e a Liliana Segre è offerta la presidenza della Commissione. La senatrice – sul fronte dell’educazione – si è opposta con fermezza anche all’abolizione del tema storico dall’esame di maturità.
La riflessione che ci propone è centrata sulla fedeltà alla vita civile e ai valori della Costituzione, che devono incarnarsi in un impegno quotidiano, in una cura costante per l’altro e per il diverso. È esplicito, e per niente scontato, il riconoscimento della bontà del nostro metodo scout e del nostro Patto associativo: quello che scrive Liliana Segre è un’iniezione di fiducia e un incoraggiamento a perseverare sulla strada intrapresa. La sentiamo vicina allo spirito che anima il nostro servizio e ci sentiamo carichi d’orgoglio e responsabilità quando, rivolgendosi a tutti i capi scout, scrive Educatori con la E maiuscola!!

Invio un cordiale saluto ai lettori di Proposta Educativa e in genere al mondo dello scautismo. Un mondo che storicamente è stato palestra di vita sociale e di solidarietà, di amore per il prossimo e per la natura. Conosco il Patto che ogni Educatore Agesci si impegna a rispettare, dalle «scelte democratiche ed antifasciste espresse nella Costituzione», all’impegno contro l’«autoritarismo», il «totalitarismo» e tutte le «discriminazioni razziali».
Per me fedeltà nella vita civile è innanzitutto fedeltà ai valori. Ai valori già citati della Costituzione: di eguaglianza, giustizia, solidarietà, parità fra le persone e i generi, pace e cooperazione internazionale.
Ma fedeltà non deve mai essere ossequio formale a certi valori, ma impegno quotidiano, assunzione di responsabilità, interesse e cura per l’altro e per il diverso.
Anche qui la nostra Costituzione è un punto di riferimento imprescindibile: mentre infatti l’articolo 2 codifica i «doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale», l’articolo 3 stabilisce che «è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale» che impediscono la reale fruizione dei diritti da parte di tutti. Attivarsi dunque, fare, intervenire, mettere in pratica principi e valori.
Se rimarremo dunque fedeli alla Costituzione repubblicana, difendendola da sconsiderate “riforme” e promuovendo appunto la sua realizzazione, avremo fatto fino in fondo il nostro dovere di cittadini.

Liliana Segre

[Foto ANSA DANIEL DAL ZENNARO]

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