Il corpo nella pedagogia scout
«Occorre essere forti, pieni di salute e attivi» per essere cittadini utili. Baden Powell esordisce così parlando dell’importanza dell’educazione a Salute e forza fisica, uno dei suoi famosi (almeno per i nostri lettori) quattro punti cardine dell’educazione secondo il metodo scout. In Scautismo per ragazzi dedica tre chiacchierate attorno al fuoco all’argomento e ci torna su in molti altri scritti: Il libro dei Capi, il Manuale dei Lupetti, la Strada verso il Successo. Le idee del nostro fondatore sono adeguate anche all’epoca in cui macchine e robot si sono sostituiti un po’ ovunque alla forza dell’Uomo: quando B.-P. scriveva, gran parte della popolazione europea aveva difficoltà a mettere assieme il pranzo con la cena mentre al giorno d’oggi i disturbi alimentari imperversano e l’obesità, infantile e non, è diventata un problema sanitario piuttosto rilevante. Gli ambienti insalubri delle fabbriche di Londra del 1900 sono stati sostituiti da concentrazioni di inquinanti e polveri sottili che in Italia settentrionale – ad esempio – sono costantemente oltre le soglie di legge.
Inoltre, la cura del corpo è intesa troppo spesso come manutenzione e potenziamento di merce da esibire. B.-P. ritiene che ad ogni età e in ogni condizione ci si debba prendere cura di sé in quanto fondamento della felicità e della possibilità di essere utili al prossimo.
E non è nei pochi minuti di ginnastica durante le riunioni che si deve focalizzare l’attenzione del capo ma sull’educazione a essere personalmente responsabile per la propria salute e come acquistarla e conservarla. B.-P. non si limita a proporre la cura del corpo, ma ha una visuale complessa che si interseca con la formazione del carattere e spazia dalla corretta alimentazione fino all’educazione sessuale, cosa quasi inaudita per un uomo formatosi in piena età vittoriana. Una fortunata comunione di intenti si ebbe all’inizio degli anni ‘20 quando in Francia prese piede l’Hebertismo, una filosofia di vita il cui motto è «essere forti per essere utili».
Guarda un po’ le coincidenze…
L’Hebertismo, fondato da un insegnante di educazione fisica francese, prevede di sviluppare in simbiosi corpo e mente attraverso una serie di esercizi fisici integrati, da svolgersi a contatto con la natura. «La vera forza, nel suo concetto più ampio, è una sintesi fisica e morale. Risiede non solamente nei muscoli, nella potenza cardiaca, nella destrezza, ma prima di tutto nell’energia che l’utilizza, nella volontà che la dirige, nel sentimento che la guida», diceva Georges Hébert. L’Hebertismo fu subito adottato dallo scautismo francese per poi diffondersi anche in Italia. È uno strumento che AGESCI ha adottato da tempo e che, per fortuna, è tuttora piuttosto in voga.
Tuttavia, mi domando quanti capi siano a conoscenza dello stretto rapporto tra hebertismo e alimentazione e inseriscano l’alimentazione tra i cardini di Salute e forza fisica, andando oltre la gestione migliore possibile del menu al campo o il divieto di merendina durante le attività.
Ricordo che, di questi tempi, le implicazioni ambientali dell’alimentazione sono un fattore di peso consistente nella lotta alle conseguenze dei mutamenti climatici. Attenzione, non sto suggerendo che il veganesimo antispecista sia la via scout alla corretta alimentazione, solo che quello che i ragazzi mettono nel piatto è legato a doppio filo sia alla loro salute che a quella della Terra e varrebbe la pena agire di conseguenza. Mantenersi in buona salute e costruire un corpo forte cent’anni fa non è la stessa cosa di farlo oggi, ma il nostro obiettivo educativo è rimasto lo stesso e gli strumenti proposti da B.P. mantengono tutta la loro validità.
Per approfondire
AGESCI sottolinea che la cura del Corpo non è legata alla perfezione fisica da superuomo, ma è relazione: relazione con Dio, che il corpo ce l’ha donato; con il creato; con il prossimo. Relazione anche con la sofferenza, la malattia e la morte. Se lo scautismo delle origini propone un corpo ideale pensato per il sevizio lì dove l’avversario lo propone per la guerra (il “corpo fascista”) o per la mercificazione, l’AGESCI lo propone per la relazione. Il documento AGESCI più aggiornato in merito è Educazione all’amore, coeducazione e costruzione dell’identità di genere attraverso il metodo scout. Riflessioni psicopedagogiche – 2005/2010 di Stefano Costa. Vale la pena anche di consultare Il corpo Della Pace, dalle violenze sui corpi alla costruzione del corpo dell’umanità riconciliata (https://www.agesci.it/?wpfb_dl=2128) e Un solo corpo e molte membra: Corpo, anima e spirito nella Bibbia e nella cultura attuale (https://www.agesci.it/?wpfb_dl=2129).Sul tema scautismo e disabilità, consigliamo gli atti del convegno Con il tuo passo, 2018 (https://metodo.agesci.it/wp-content/uploads/sites/6/2019/02/Con-il-tuo-passo-Atti.pdf).
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