Capi a molla VS capi a scoppio

Cara comunità capi,

stasera non riuscirò a esserci, ma vorrei comunque ammorbarvi con queste poche righe.

Settimana scorsa ho notato una certa frizione all’interno della comunità capi: un po’ di paura, un po’ di stanchezza, un po’ di, forse anche, noia – perdonatemi, sono impressioni così, senza valide motivazioni, me ne rendo conto. C’è però una cosa, secondo me, importante e che deve funzionare all’interno di una comunità capi: la comunicazione.
È ben comprensibile, come detto, che ci siano timori all’inizio di un anno di servizio, anche la stanchezza accumulate negli anni che – evento funesto! – a volte scade in noia, poco entusiasmo o nel ripetersi nelle attività senza passione.
Queste paure e timori sono, senz’altro, ostacolo per una corretta e serena comunicazione.

Per spazzare via gli ostacoli serve quella cosa che, per anni, abbiamo chiamato in mille modi: benzina, carburante, voglia-di-andare-avanti… Insomma, per me ha un nome ben preciso e si chiama PASSIONE.

La definizione del temine, dal Garzanti, è bellissima, sentite:

1. sentimento molto forte, capace di dominare completamente una persona; in particolare, trasporto amoroso incontenibile.

Mi ricordo, in un campo di formazione, di una bella metafora: il capo campo ci ha fatto vedere una macchinina, di quelle che si caricano a molla. L’ha caricata ben bene e poi l’ha lasciata andare: ha avuto un sprint iniziale fortissimo per poi, piano piano, andare più lentamente sino a fermarsi. Dopo averla ripresa, ci ha detto: “Molti tornano dai campi e sono così, come questa macchinina: partono fortissimo a inizio anno, poi rallentano fino a fermarsi definitivamente, in attesa di una nuova carica. Ecco, voi non dovete essere così, noi non vogliamo torniate carichi nelle vostre comunità capi. Noi vogliamo mettervi dubbi, stimolarvi nella vostra formazione, come capi e come uomini. Vogliamo che la vostra scelta di servizio (e qualunque esso sia!) sia davvero consapevole e solida. Altrimenti – riprendendo in mano la macchinina e guardandoci – sarete sempre come questa macchina: sarete sempre in attesa di una carica”.

Quando sento le frasi “Sono carichissimo!” oppure “Sono un po’ scarico”, io penso a quella macchinina. E, se vogliamo rimanere su questa metafora, penso che si debba cambiare il motore. Se è ancora “a molla”, bisognerebbe invece pensare di sostituirlo con un motore che abbia bisogno di sana e pura “benzina”. In gergo, a scoppio.
E questa benzina, se riteniamo che l’unico canale possibile sia la passione di cui prima, sono le cose bellissime che negli anni ci siamo sempre dette: un racconto riuscito bene, una veglia alle stelle bellissima o una tappa da 20km che ti fa venire le vesciche in ogni spazio possibile sul piede.

I capi a scoppio: una scintilla che ti fa andare avanti e che è, di base, la passione per quello che si fa. Quella scintilla, per me, è la passione!

Quindi, l’invito che faccio alla comunità capi è di spazzare tutti gli ostacoli con la passione (e, con l’aiuto di Laura, i Vangeli possono essere grandissima fonte di stimolo) e di cercare di essere capi a scoppio (e non a molla!).

La scintilla è la passione che ci fa parlare senza paure. Diciamoci le nostre attitudini e le nostre osservazioni con quello spirito di correzione fraterna che abbiamo imparato con il tempo, ricordandoci che la comunità capi non è per forza un luogo dove tutti sono amici ma dove tutti sono accomunati da una scelta di servizio che, per esempio, Davide ci ha ricordato in un modo bellissimo nella sua lettera: la voglia di crescere, di diventare adulti nella propria consapevolezza di essere capo e uomo all’interno di un gruppo scout e nel mondo.

Buona Strada!
Oscar