Carissimi della redazione di P.E.
mi chiamo Paolo Colonnella. Pur non essendo più iscritto all’ Agesci, ne ho fatto parte per 22 anni. Si dice: “una volta scout sempre scout”, mi sta quindi a cuore il mondo scout di cui sono stato sempre orgoglioso.
Ho partecipato molte volte alla marcia della pace Perugia-Assisi con i ragazzi del clan, condividendone appieno le motivazioni. Avevo già letto dei problemi intercorsi tra l’Agesci e gli organizzatori della marcia ed anche l’appello di padre Zanotelli affinché gli scout tornassero a marciare insieme alla Perugia-Assisi. Leggere ora di una collaborazione dell’Agesci con la marina MILITARE mi procura tanta amarezza. Non credo, a mio avviso, che per “promuovere l’ambiente acqua come ambiente educativo per tutti e trasmettere un modello esistenziale basato sui principi dell’etica, della solidarietà, dell’amore per lo sport e per il mare” l’unico modo sia quello di ricorrere a fare un “protocollo di collaborazione” con i militari, anzi tutt’altro.
Ciò stride fortemente con l’idea di scoutismo che ho appreso attraverso la mia formazione scout e con l’educazione che ho cercato di passare ai ragazzi nel mio ultra ventennale servizio in associazione. Questa idea di scoutismo non è una mia idea personale, ma è l’idea che mi sono fatto attraverso i campi di formazione, gli incontri e i confronti con altri capi, le route e tutte le attività fatte negli anni.
Ho sempre avuto caro l’insegnamento di don Lorenzo Milani che ricordava ai cappellani militari ( “L’obbedienza non è più una virtù”) il primato della coscienza. Gli scout sanno collaborare ma sono sempre stati amanti della libertà e, giustamente, gelosi della propria autonomia; la nostra legge ci dice che: “La Guida e lo Scout sanno obbedire”: il “sanno” l’ho inteso sempre come un’obbedienza ragionata, informata da un attento spirito critico, e non come un’obbedienza cieca.
Altro motivo di amarezza è dato nel vedere come alcuni politici cercano di lucrare vantaggi fregiandosi del proprio essere scout, dimenticando poi che lo scout mette al primo posto la “lealtà” e “pone il suo onore nel meritare fiducia” senza ricorrere ad artifici menzogneri offrendo serenità con trucchetti lessicali. Spero di non recare disturbo ma fra scout è bene essere schietti, ringrazio per l’attenzione che potete o vorrete darmi, mi piacerebbe conoscere il vostro pensiero sull’argomento.
Vi saluto cordialmente.
Buona strada! Paolo
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