ANNUNCIARE

ANNUNCIARE

IL PIÙ BEL REGALO

Niente complicazioni né ansia. Più che con attività e discorsi impegnati, l’annuncio passa per come viviamo. Che è poi il chi siamo e il come siamo. Questa, di per sé, è già una buona notizia! Poi c’è La Buona Notizia, che come battezzati abbiamo sicuramente già incontrato nella nostra vita: un Padre, che è anche Madre, che ci ama anche quando meno ce lo aspetteremmo. E non è finita qui: questo amore non lo dobbiamo neanche cercare, è già fra noi, basta riconoscerlo. Ah, se ce lo avessero detto prima! Se ne avessimo fatto prima esperienza!

La spinosa questione dell’annunciare così sembra già più “fattibile”. Il come lo svela bene il racconto dei discepoli di Emmaus (potete rileggerlo a pagina 3). I discepoli si arrovellano sui “fatti di Gerusalemme” – un uomo, che credevano il Messia, ammazzato crocifisso, e la sconvolgente sparizione del suo corpo – ma non colgono la straordinaria realtà: quell’uomo è già fra loro. Gesù si fa presente mentre i due sono sulla strada per casa, chiacchierano (sono anche sconsolati, quel giorno!) e mangiano insieme. Cose da amici, insomma. L’annuncio avviene nella quotidianità, il Vangelo non accenna a lezioni né a documenti: quelli li scriviamo noi – e quanto ci aiutano! Come Chiamati ad annunciare, 2020 – solo per ricordarci che Insieme, si può fare.

Oggi che le chiese sono sempre più vuote e i ragazzi (chi fa catechismo!) abbandonano subito dopo la Cresima, è chiaro che qualcosa nell’annuncio non funziona. La Chiesa italiana sta cercando strade più efficaci per il catechismo (ne parliamo a pag. 14) e la stessa cosa sta facendo la nostra associazione (pag. 16). Il cambiamento poi, parte anche da noi. Da noi che non siamo trasmettitori di contenuti – per quanto la Dottrina sia importante – ma testimoni narranti di una storia di salvezza. Gente che sorride alla vita perché sa di essere amata e soprattutto si sente amata. Non c’è da convincere nessuno sulla fede, sulla Chiesa e così via, quanto da creare le condizioni perché Qualcuno parli ai ragazzi. Non si tratta di “insegnare la fede” ma di riconoscere l’amore di Dio.

Il fatto è che a volte noi per primi abbiamo l’impressione di non vivere la Buona novella. Basta un mantello (pag. 8) spiega bene che quando ci giudichiamo troppo severamente rinunciamo a un dono che abbiamo già. E poi Tu chiedi a me. Io chiedo a te (pag. 12) chiarisce che abitare le domande con i ragazzi è meglio che dare risposte, che per altro spesso non ci sono. Non resta che mettersi in cammino, dunque. Come capi (A due a due, pag 18; Per amore solo per amore, pag. 20) e come Comunità (La fiducia, la testimonianza, le scelte, pag. 26), per quanto all’idea di essere portatori di annuncio tremino sempre le gambe: è una chiamata a cui, per amore, non possiamo sottrarci. Mentre chiudevamo questo numero di Proposta educativa sono stata colpita da un dolore personale molto profondo. Ebbene, è stata la fede, unita alla vicinanza dei cari, a darmi la consolazione dell’amore che dura per sempre, che non abbandona, che dona fiducia. Senza, non so come avrei fatto senza. Di qui una convinzione, che condivido come speranza certa: la Buona notizia è il più bel regalo che possiamo fare alle ragazze e ai ragazzi a cui vogliamo bene.

Buona strada!

Laura Bellomi @laurabellomi

Come previsto dall’art. 48 del Regolamento AGESCI e dall’art. 11 del Regolamento di Consiglio generale, pubblichiamo i nomi dei cinque Consiglieri generali di nomina e la composizione del Comitato mozioni al CG 2023.

Consiglieri di nomina della Capo Guida e del Capo Scout:
• Claudia Canepone
• Giuseppe Finocchietti
• Angela Maria Laforgia
• Stefano Pescatore
• Gianvittorio Pula

Comitato mozioni:
• Simone Marzeddu, Presidente del Comitato mozioni
• Silvia Barbato, componente del Comitato mozioni
• Riccardo Dell’Atti, componente del Comitato mozioni
• Paola Stroppiana, componente del Comitato mozioni

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