Passi verso il 25 Aprile

#Passiversoil25aprile è la rubrica proposta dalla Pattuglia Giustizia, Pace, Nonviolenza della Zona di Bologna in occasione del 75° anniversario della Festa della Liberazione.

Un cammino fatto di lettere, canzoni, cerimonie e documenti capaci di suscitare emozioni, per vivere insieme un’autentica esperienza di Resistenza nel significato latino di questa parola: «restar fermi, fermarsi». Un significato che oggi più che mai si inscrive nell’arco dell’esperienza di vita di ciascuno e che per molti ha assunto un senso d’angoscia, ma che, come ci insegna B.P. ha certamente del buono ed il gioco consiste proprio nel trovarlo.

Fermarsi, restar chiusi in casa, ha posto ognuno di noi dinanzi a molteplici complessità e ad un dilagante senso di vuoto che ci porta a considerare sempre più quel burrone che abbiamo dinanzi, dimenticando la quantità di spazio e di terra che abbiamo dietro di noi.

Incapaci di vivere il tempo che ci vien dato e di abitare gli spazi che abbiamo a disposizione, siamo prossimi ad ignorare la bellezza che ci circonda e chi, per le più diverse ragioni, non può godere del tempo e dello spazio che a noi è donato.

Il gioco, però, non è quello di piangersi addosso osservando quanto abbiamo perso, ma di ricercare ciò che forse non avevamo quando eravamo “liberi” di vivere in una condizione di “normalità”.

Il gioco che oggi siamo chiamati a giocare è di riconoscere l’essenza delle nostre feste, delle nostre liturgie per viverle in modo nuovo, sempre più autentico.

Spogliate delle manifestazioni esteriori la Pasqua, il 21 e il 25 aprile hanno permesso a molti di interrogarsi sul senso e sul significato di queste celebrazioni, grazie agli spunti e a quelle alle riflessioni che hanno permesso di muovere dei passi pur restando fermi.

Dalle lettere del Capitano De Toni alle parole di Baden Powell, #passiversoil25aprile ha voluto coniugare, con quanti ne hanno accolto la proposta, il verbo ricordare nel significato di dare al cuore (dall’origine lat. Re-cor-dari).

Il cuore, sede di ogni movimento, in questi giorni in cui siamo chiamati a resistere, a star fermi, ci ha permesso di muovere passi significativi nella scoperta di celebrazioni quali la Pasqua ed anche il rinnovo della Promessa; ed ancora, le marce e la posa delle ghirlande private della loro bellezza, del loro profumo e sapore perché contagiate dal virus dell’abitudine.

Il gioco è di risvegliare nei cuori di ciascuno il ricordo di eroi e maestri, per essere a nostra volta eroi e maestri, perché le mute lapidi che onoriamo nei giorni di festa possano diventare parole di vita di cui ciascuno è chiamato ad essere testimone.

Il gioco, oggi, è di resistere stando fermi, di allenare il cuore ad essere resistente, capace di dare significato ai segni e andare oltre gli spunti, concedendoci una buona lettura, una bella canzone, un’intensa preghiera, resistendo a ciò che tenta di farci morire dentro. Riscopriremo l’essenza dell’umanità per vivere domani un’avventura nuova, arricchita dall’autenticità di ciascuno.

Pattuglia Giustizia, Pace, Nonviolenza della Zona di Bologna

Gli articoli della sezione “La parola ai Capi” sono opinioni personali dei singoli autori. Non rappresentano la voce di Pe né di AGESCI.

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