LA PROMESSA: UN IMPEGNO VERSO UN FUTURO DI FELICITÀ

di Marialuisa De Pietro, Iacopo Portaccio e Don Luca Delunghi

Incaricati nazionali e assistente ecclesiastico alla Branca E/G

Nel cuore di una radura boscosa, guide ed esploratori riuniti in quadrato. È una giornata speciale: è il momento della Promessa. Una giovane guida traboccante di gioia e determinazione è di fronte ai capi, i compagni intorno a lei. La tensione è palpabile nell’aria. Il capo reparto, con voce ferma e gentile, rivolge alla guida la domanda: “Cosa chiedi?”; la risposta è decisa: “Di fare la promessa”. “Per quanto tempo?” “Se Dio lo vorrà, per sempre”. Poi, con il cuore che batte forte, la guida pronuncia la sua Promessa, impegnandosi verso sé stessa, gli altri e verso alti ideali. Un breve dialogo che va oltre il semplice rito di domande e risposte, un momento di condivisione profonda. Con questo gesto sceglie di intraprendere il proprio cammino di scoperta, consapevole di essere parte della grande famiglia scout, cui si sente unita da valori comuni e da un impegno condiviso e quotidiano per un mondo migliore. Ma, come l’etimologia della parola “promessa” stessa suggerisce – pro-mittere, “mandare avanti” – è anche un atto di speranza e fiducia nel futuro, un principio e un fine in sé stesso, il faro che guida ogni scout nel personale cammino di maturazione e realizzazione. Chi di noi non lo ricorda?

La Promessa è un rito di passaggio, la tappa miliare di un viaggio che porta ragazze e ragazzi a scoprire il proprio potenziale, mettersi alla prova e diventare la versione migliore di sé. Un momento simbolico che contiene in sé tutti gli elementi e obiettivi della Proposta scout: diventare persone felici e significative per sé stessi e per gli altri.

Con l’aiuto di Dio. Ogni esploratore e guida lungo la strada scopre di avere accanto un amico – Gesù – impara a conoscerlo e a riconoscerlo presente nella propria vita, a sentirne l’amore incondizionato nella libertà assoluta delle proprie scelte.

Prometto sul mio onore di fare del mio meglio. Ciascun E/G riconosce il valore e la responsabilità della propria parola e del proprio impegno e, lungo il suo sentiero, identifica e valorizza i propri doni e talenti, ma anche i limiti e le debolezze, impara ad accettarli serenamente; progetta e lavora concretamente per migliorarsi comprendendo e realizzando chi vuole essere. Una sfida impegnativa ma possibile, un impegno orientato ad uno stile controcorrente nella società attuale altamente performante che chiede di competere e di eccellere, generando fragilità e frustrazioni nei ragazzi. Una Promessa che testimonia anche somma fiducia nelle ragazze e nei ragazzi, nella loro voglia e capacità di essere protagonisti partecipi, autonomi e responsabili; dunque, un sentire eversivo rispetto all’ampia parte del mondo adulto che li ritiene incapaci, superficiali, bisognosi di supporto costante. Una Promessa che non chiede di essere il massimo, ma di dare il meglio, e – come diceva B.P. – nessuno può fare più di questo; un meglio che cresce progressivamente, tra successi e sconfitte, nel gioco continuo di impegni e mete del sentiero attraverso l’avvincente susseguirsi di imprese, uscite, missioni e delle infinite occasioni che la vita di squadriglia e di reparto offrono.

Per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, per osservare la Legge scout. Un atto d’amore verso sé stessi, ma che insegna il vero modo di essere felici: condividere e contribuire alla felicità altrui; un essere felici che trova perfetto compimento nel mettere ciò che si conosce, si è capaci di fare e si è, al servizio di un Bene più grande. Già qui tutto il senso di essere autentici cristiani e buoni cittadini. Ogni E/G riconosce le Leggi come propri valori e impara ad assumerle come proprio stile di vita. Cosa consente ad un/a ragazzo/a di accogliere un così forte impegno come una sfida meravigliosa e non come un’imposizione, un precetto adulto da rifiutare? L’irrinunciabile: le relazioni profonde e autentiche e il clima di gioia che accompagnano e sostengono fatiche e divertimento nelle nostre Avventure. A noi capi il compito di aiutare ogni esploratore e guida non solo ad accoglierla, ma rinnovarne l’adesione nel tempo, vivendola e approfondendola ad un livello di significato sempre più profondo, con consapevolezza via via maggiore. Allora la Promessa non sarà solo una cerimonia o un momento speciale, ma un legame desiderato e ambìto, custodito per tutta la vita, vivo per sempre, anche quando adulti – molto lontani da un quadrato e da una radura boscosa- la sentiremo ancora parte di noi e sentiremo di essere felici perché avremo imparato a fare semplicemente del nostro meglio!

[Foto di Andrea Pellegrini]

Un commento a "LA PROMESSA: UN IMPEGNO VERSO UN FUTURO DI FELICITÀ"

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    Giovanni 23 Agosto 2024 (11:10)

    Come si può dimenticare la PROMESSA?

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