LA MIGLIORE OPERA SEI TU

di Chiara Bonvicini, Alessandro Denicolai, don Giorgio Moriconi

Incaricati nazionali e assistente alla Branca R/S

Uomini e donne della Partenza

L’uomo e la donna della Partenza hanno imparato a riconoscere la Verità, il Bene e il Bello e si impegnano ad annunciarlo e a testimoniarlo: in qualche modo fare della propria vita un capolavoro passa per essere uomini e donne della Partenza. Come se il Grande Mecenate ancora una volta avesse commissionato una delle sue migliori opere e ancora una volta avesse scelto un giovane artista per portarla a termine. A noi capi, il compito di convocare questo nuovo artista, affidargli l’incarico, supportarlo nella realizzazione dell’opera. Il nostro compito di assistenti non ci rende responsabili della riuscita dell’opera, ma di consegnare all’artista gli strumenti giusti per realizzarla. Il servizio può essere la via per acquisire valore: diventare dono, diventare significativi per la comunità che si abita o per qualcuno in particolare.
Il motto della branca R/S è “servire”. Nell’accezione comune pensiamo a questo verbo come a un invito: mettersi al servizio, impegnarsi per dare il proprio contributo, per rispondere ai bisogni che ci circondano, per avvicinarsi all’altro e trovare, magari anche in un secondo momento, il volto di Cristo.
Un’altra chiave di lettura potrebbe essere quella della legge scout, “rendersi utili”: ovvero, fare di sé qualcosa di utile agli altri, qualcosa che serve, qualcosa che ha un senso e un valore, per gli altri o per qualcuno in particolare. Ecco allora che “servire” può richiamare anche il dare significato alla propria esistenza, diventare sale e attraverso il dono di sé scoprirsi significativi.
L’artista, che sono poi il rover o la scolta, è chiamato a rendere la sua opera d’arte un capolavoro scoprendo che è il dono di sé a impreziosirla, a renderla desiderabile. Altrettanto, un artista ha bisogno di imparare a riconoscere il Bello, di allenarsi a cercarlo, a incontrarlo, assaporarlo, con l’attenzione e la capacità di riconoscere i falsi. Acquisire questa competenza è fondamentale, ma per fortuna, il nostro artista ha la possibilità di viaggiare.
La strada diventa maestra di bellezza. Permette di incontrare la bellezza nel Creato per ispirarsi al più grande artista di tutta la storia, permette di incontrare altri artisti che hanno saputo realizzare i propri capolavori proprio rispondendo in qualche modo ad una chiamata, permette di comprendere che trovare il bello non è scontato, non è cosa che si ottiene senza impegno, anzi che è proprio l’impegno richiesto (potremmo dire la fatica) la prima cartina di tornasole per distinguere il Bello e il Vero dai falsi che si trovano in circolazione.
Alla fine del percorso saremo stati buoni assistenti se avremo aiutato il nostro artista a padroneggiare questi strumenti, a renderli familiari, ma soprattutto a conoscere il nome del suo Mecenate, a comprendere la fiducia ricevuta e il grande investimento fatto (il Mecenate investe la sua stessa vita per quest’opera). Allora sarà possibile comprendere anche il titolo di questa opera che è stata commissionata: «La tua migliore opera sei tu».

[Foto di Andrea Pellegrini]

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