Agosto 2014: la città delle tende di San Rossore è costruita. E’ un luogo pieno di vita e ha un cuore che batte in mezzo a tanti avvenimenti straordinari. Nella piazza principale, alcune centinaia di ragazzi e ragazze, in rappresentanza di tutti i rover e le scolte dell’Agesci, sono immersi nella scrittura collettiva della Carta del Coraggio: “Diritti al Futuro”.
E’ una tappa fondamentale di un lungo percorso. Per gli R/S è iniziato con il Capitolo nazionale “Strade di Coraggio” che hanno affrontato con il proprio clan/fuoco. Per l’Associazione è iniziato molto prima. L’idea di far scrivere un manifesto dell’impegno dei ragazzi (da diffondere ad organismi nazionali e internazionali, come il Parlamento Europeo e le Nazioni Unite) prende vita assieme al percorso di revisione del regolamento metodologico che la Branca R/S ha condotto, su mandato del Consiglio Generale, negli anni 2009-2011, a conclusione della riflessione sulla virtù del coraggio. inizialmente non si era così arditi da immaginare addirittura una route, si pensava a un capitolo, per arrivare a un documento importante, scritto dai rover e dalle scolte. Tuttavia, “per fare cose importanti sono necessari percorsi importanti” e l’Associazione ha intuito la necessità di lanciarsi in un’impresa eccezionale che si è rivelata attesa dai clan/fuoco: sono stati tutti pronti a mettersi in gioco.
Per capire come nasce l’idea della Carta del Coraggio, bisogna fare un salto nel passato, tornando indietro a circa quattro anni fa. La Branca R/S conduce con l’Associazione una riflessione sul clima di crisi e individualismo che caratterizza il nostro tempo: “…in questo contesto, il risultato è l’assenza di coinvolgimento e implicazione nelle proprie vite, tanto da determinare ed alimentare un vissuto di precarietà e di impossibilità di sentirsi artefici della propria esperienza di vita, non più protagonisti, in una diffusa sfiducia verso il futuro. Dentro a questa confusa cornice lo scautismo propone un’esperienza riunificante tra responsabilità individuale e responsabilità collettiva, tra coinvolgimento personale e coinvolgimento collettivo, tra impegno del singolo e impegno di tutti”. Ed ecco che il coraggio viene scelto come risposta educativa: “C’è un coraggio sotto traccia, individuale, quotidiano, eppure fondamentale, al quale educhiamo i ragazzi e le ragazze e che è profondamente legato al mandato originale dello scoutismo. […] È il coraggio di compiere certi passi e non altri, facendo della propria vita un cammino significativo. Il coraggio di essere protagonisti della propria esistenza. Il coraggio di uno è il coraggio di tutti. La responsabilità del singolo è per la costruzione della responsabilità collettiva. Coraggio e responsabilità diventano le dimensioni con cui guardare al futuro.”
Da queste riflessioni nasce il senso della Carta del Coraggio, atto conclusivo del Capitolo nazionale e segno concreto da porre al termine della Route Nazionale R/S, che rilancia l’impegno della Branca e il protagonismo dei ragazzi nel futuro dell’Associazione, dell’Italia e dell’Europa.
La Carta avrà come riferimento la Costituzione Italiana. Avrà come fondamento concetti e valori alti, come: “coraggio”, “diritti”, “futuro”, “impegno”, “noi, “esserci/fare”, “riconoscimento/fiducia”, e anche azioni pratiche, perché non sia solo un’idea di cambiamento, ma un cambiamento vero, che nasce dalle esperienze vissute e rilette. Sarà una scrittura collettiva, fatta dai ragazzi: il coraggio di ciascuno diventa il coraggio di tutti, c’è un “noi” che si costruisce attraverso il contributo che ciascuno porta. Come già si intravede da quanto emerge giorno per giorno dal Capitolo nazionale, è chiaro che i rover e le scolte sapranno stupirci con quanto saranno in grado di elaborare con la loro capacità di donarsi in modo generoso: “siamo pronti, investite su di noi, questo è il futuro che ci avete consegnato, è un futuro difficile, non l’abbiamo scelto, ma ce ne assumiamo la responsabilità”
La Carta si fonda sul percorso osservazione-deduzione-azione dei capitoli che ogni Clan/Fuoco sta a realizzando, che prendono il nome di “strade e sentieri di coraggio”, luogo di esperienza, di protagonismo e conoscenza del territorio. Il primo testo-base provvisorio della Carta del Coraggio sarà redatto prima della Route, sulla base del materiale raccolto ai forum regionali R/S e di quanto ogni clan/fuoco avrà scritto nel proprio blog sul portale www.stradedicoraggio.it. Questo testo sarà inviato a tutti i Clan/Fuoco in modo che, durante le routes, le comunità gemellate possano leggerlo, discuterlo, proporre cambiamenti, definire un pensiero comune, e poi eleggere un rappresentante, chiamato “alfiere”. Al campo fisso, gli alfieri si riuniranno per costituire il “Consiglio nazionale R/S” che lavorerà alla stesura definitiva della Carta. Dopo essere stato approvata, la Carta del Coraggio sarà letta durante la cerimonia conclusiva e riconsegnata nelle mani dei ragazzi e delle ragazze, secondo il contenuto e lo stile della strada che dopo la Route si apre nuovamente.
Siamo certi che la Carta del Coraggio riuscirà a esprimere l’impegno dei rover e delle scolte per il nostro Paese e diventerà un riferimento per la scrittura delle Carte di clan/fuoco nel prossimo futuro. L’esperienza del Capitolo nazionale permetterà di modificare in modo permanente lo stile con cui vengono vissuti i capitoli nelle singole comunità R/S.
Immaginiamo che la Carta del Coraggio possa agire anche come una sorgente di energia che è pronta e chiede di essere riconosciuta, usata, valorizzata: è l’energia dei ragazzi che vogliono farsi carico del presente e riscrivere con coraggio il loro futuro. E’ un contributo forte che l’Associazione porta al Paese, che ha bisogno di costruire una speranza per le generazioni che si affacciano all’età adulta, all’età delle scelte e delle responsabilità. Abbiamo bisogno di persone significative, capaci di dare un nuovo stile all’impegno, di presa in carico del Bene Comune, di cura delle persone e delle cose: sono i nostri Rover e Scolte [Paola Stroppiana e Fabrizio Coccetti]
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