GLORIFICATE DIO CON LA VOSTRA VITA… PUNTO

di Antonella Cilenti

Una pagina per un racconto di fedeltà da capo non basterà mai, proviamo allora con un elenco… Accolgo tutti con un sorriso, sono sempre possibilista sulle idee degli altri, sono essenziale, ho imparato a usare trapano e sega da guida, differenzio tutto in maniera maniacale, gioco con serietà, sono curiosa, mi interesso del bene comune, sono filo Matteo circa la correzione fraterna, ho imparato cosa è un panah-jou (rifugiato ma, letteralmente, in Persiano: cercatore di abbraccio) solo da quando sediamo assieme a tavola, mi sento più a mio agio quando abito la periferia e non il centro, dall’altro posso solo imparare, spesso sono arbitro nelle chat delle mamme di scuola delle mie figlie, salute e forza fisica oh yes! anche per una quasi cinquantenne, sono arrabbiata con me stessa perché mia figlia vota per la prima volta e ci sta trovando titubanti anziché solidi e ottimisti, vivo la Chiesa con slancio sinodale e voglia di partecipare a un cambiamento, la fede è un regalo ricevuto senza meriti, ho compiuto 40 anni di AGESCI continuando a scegliere il servizio educativo come l’unico che so fare e mi rende migliore, così ho vissuto anche il servizio in Proposta educativa e ho invece buttato via tutto ciò che mi è apparso un compromesso con la verità, ogni mattina ascolto mia madre con pazienza e riconoscenza, ogni sera non dormo se i piedi non si scaldano in quelli di mio marito, lavoro con passione, pur nella diversità dei ruoli: figli, ragazzi scout e studenti sono l’unica ragione per arrivare cotti, amo i poveri soprattutto quelli che non sembrano poveri ma che sono oppressi, tristi, spenti (don Tonino dice: amate i poveri tutto il resto non conta); coltivo la bellezza, sono una senza social perché la mia comunicazione verbale è spesso impropria e posso compensare solo di persona con quella non verbale, non riesco a parlare quando avverto prepotenza, mi metto il timer quando intervengo in Comunità Capi per non essere troppo Hathi, cerco di non deludere mai la fiducia, quando posso infilo una parola che ho imparato da Gesù o dai tanti suoi testimoni vivi o morti, lavoro molto su di me prima di andare fuori…. Sono certa che parte del mio elenco possa coincidere con i vostri e che ogni giorno si possa aggiungere qualcosa in più. Bello no? Noi viviamo al ritmo di esperienze quotidiane, continue, a volte inconsapevoli, a volte scelte con fermezza, tutto avviene per rimanere fedeli alla Chiamata, don Peppe ci diceva che dovremmo iniziare a chiamarle Dio-incidenze piuttosto che coincidenze.

[Foto di Luca Soci]

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