FELICITÀ, UNA TANA NEL CUORE DI UN ALBERO

Incaricati e Assistente Ecclesiastico Nazionali alla Branca L/C

Io sarò un albero classico! Io sarò un albero disordinato! Io sarò un albero felice nel vento! Io sarò un albero piangente! Io sarò un albero capellone! Io sarò un albero disciplinato! Io sarò un albero raggiante! Io sarò??? Che albero sarò??? E tu che seme sei diventato???

Questo è ciò che ci siamo chiesti, che abbiamo narrato e condiviso con i capi che hanno partecipato al laboratorio sulla Parola della branca L/C alla Route Nazionale. È forse anche la grande domanda che ci siamo portati a casa dopo questa esperienza unica e che ci accompagnerà nel nostro essere capi per il futuro… e io, che seme sono diventato?

Innanzitutto, la RN24 ci ha lasciato una sfida: mettere la Giungla e il Bosco nelle mani del bambino. Una sfida che intreccia percorsi, fili colorati in un’unica trama e ci propone di ENTRARE in uno spazio in cui i pensieri e le idee dei bambini si intrecciano alle storie e alle esperienze proposte dai capi; ASSAPORARE il tempo della comunità che cresce giocando insieme; RESPIRARE la profondità e la globalità di un Ambiente pulsante, sempre nuovo e attuale. Significa, perciò, rendere la Giungla e il Bosco fruibili, vivi, intensi, densi di esperienze reali di vita, capaci di dare l’opportunità al bambino di scegliere se giocare con impegno la sua pista con il Branco e il suo sentiero con il Cerchio e prometterlo di fronte alla comunità.

RN24 ci ha regalato un viaggio: che ha permesso ai capi di immergersi nel Bosco della Spiritualità, un invito a fare memoria di sé, a rileggere la propria vita illuminandola alla luce della Parola; a narrarsi per entrare in relazione con un Altro, che dà il senso pieno alla Promessa di ciascuno. Narrarsi con gli altri e agli altri per suscitare la speranza e il desiderio di Gesù.

Mowgli è un bambino condannato quando inizia il suo viaggio nella Giungla ed è un uomo nuovo, quando decide di tornare al villaggio. Cocci si scopre cambiata nel suo volo, coraggiosa e capace di affrontare avventure sempre nuove; sperimenta la bellezza del dono ricevuto che saprà trasformare in gioia condivisa.

La Giungla e il Bosco che viviamo con i lupetti e le coccinelle sono luogo in cui ognuno è chiamato in prima persona a vivere la propria avventura, a prendersi il suo tempo per entrare in relazione con il mondo e con i suoi abitanti, ad esprimere le sue emozioni e la sua personale sensibilità.

È l’occasione per permettere al bambino di ampliare il suo orizzonte al di là del presente, per cogliere la ricchezza del passato e intravedere il futuro in una storia che è sua.

RN24 ha formato un tangram di:

mi sento al mio posto;

la felicità è in cima alla lista;

Chiudi gli occhi, guardati dentro;

sappi chi sei e diventa te stesso. Il meglio che puoi;

la serenità di un fiume che scorre è la bellezza di una cascata: bella e inaspettata.

Sono alcune delle parole che i capi che hanno partecipato ai laboratori sull’ affettività, sulla custodia e sulla narrazione del Luna Park hanno voluto far risuonare.

Questo tangram di forme e di parole lo abbiamo voluto donare ai fratellini e alle sorelline nel numero 5 della rivista Giochiamo, chiedendo loro di crearne uno personale, mischiando così la loro felicità con quella di voi Coccinelle Anziane e Vecchi Lupi.

RN24 ci ha consegnato una traccia: andare in caccia, volare, permettere di fare esperienza con i propri sensi, di sentirsi a proprio agio giocando in un bosco o in un prato, ove le tracce restano chiaramente impresse dentro e fuori il bambino, stimolato ad andare oltre il già per gustare il non ancora.

Sei un albero: hai radici, tronco e chioma… ma guarda… non sei solo: sei un albero in mezzo a tanti alberi. Tutti noi siamo degli alberi! Le nostre radici sottoterra si uniscono… si abbracciano… si stringono… comunicano… tutti insieme siamo una grande foresta! Ma sai come nasce un albero? Guarda bene nella terra, ci sono tanti semi che dormono…prova a chiedergli sottovoce “chi sarai da grande?”. Se ascolti con attenzione, riuscirai a sentire le loro risposte “io” … “io” … “io” … “io”.

[Foto di Gianfranco Scagnetti]