DOPAMINA SCOUT

di Oscar Logoteta

Essere felici oltre l’algoritmo

Iniziamo subito con il dire che fare il capo scout è, nella maggioranza dei casi, una scelta di felicità. Diciamo anche che prestare il proprio tempo per fare servizio, è una scelta di felicità. Diciamo anche che essere consapevoli che da soli non ci salviamo, è una scelta di felicità. In questi tempi di felicità effimera e artificiale, investire il proprio tempo su qualcosa di solido e reale non può che essere una scelta di felicità. Mi è capitato di recente di rivedere un docufilm, disponibile su Netflix e Youtube, che si intitola The Social Dilemma.

Invito tutti e tutte a guardarlo perché è abbastanza semplice intuire che oggi la felicità viene confusa con qualcosa che non è vera felicità. Inoltre, ho imparato una parola nuova: dopamina.

Disclaimer, non c’è da demonizzare lo strumento: internet, lo smartphone, i social ecc ma l’utilizzo che se ne fa. Per farla breve, la dopamina, assieme alla serotonina, sono, e mi perdonino i dottori in ascolto per la banalizzazione, quelli che dicono al nostro cervello se siamo felici. La notifica sul display che ci preannuncia il like a un video o a un commento lusinghiero, è un generatore di dopamina. Motivo per cui si crea quella “dipendenza” dal telefono. Non mi dilungo sul tema e sugli effetti collaterali di questa effimera felicità, vi invito a guardare il docufilm che è davvero ben fatto. Di base, oltre a rimuovere immediatamente quantomeno le notifiche da tutti i vostri social, si evince molto chiaramente dal docufilm come forse per la generazione Z in primis (dalla classe ‘97 in poi) ma anche già ai piccoli Alpha (dalla classe 2012… Quindi nei nostri branchi e cerchi) il concetto di felicità sia ormai legato a un algoritmo.

Uscire dall’algoritmo è sicuramente una scelta politica.

L’algoritmo credo non veda di buon occhio questa strana specie, che dedica tempo agli altri, sfida ogni clima possibile, fa levatacce inenarrabili per iniziare a camminare nelle ore giuste: il capo scout. Siamo fuori dai suoi radar dopaminici. Perché noi abbiamo altri generatori di dopamina: la cocci che ti chiede di prendere una specialità, il lupo che si emoziona durante il racconto dei Cani Rossi, l’esploratore e la guida che fa la sua prima sopraelevata, la scolta che conquista la sua vetta e il rover che finalmente riesce a fidarsi di te.

Ma che ne sa l’algoritmo! Se ripenso alla mia riserva di dopamina scout… Mi basta, spesso, per farmi sentire bene.

Sarebbe bello raccogliere pillole di dopamina scout e usarne nel momento del bisogno – e non posso non pensare a Neffa e i messaggeri della dopa per chi è un po’ vecchietto come me e al pezzo di Kaos. Su Youtube trovate anche questo.

Torniamo alla dopamina scout.

Non credo sia una reazione automatica. Per far scatenare questa dopamina scout, ci vuole, da parte del capo, consapevolezza e solidità – lo abbiamo detto tante volte tra queste pagine di Pe. Dando per assodato che essere felici è una scelta, lo sforzo politico per seguire questa scelta esige dunque una presa di posizione importante da parte del capo. Aderire al Patto Associativo è il primo passo, esserne all’interno del suo perimetro e mettere in atto ciò che è stato scritto ormai 50 anni fa, è il nostro dovere. Viviamo un momento storico in cui il presidente del Senato è dubbioso sul fatto che fare il saluto fascista sia un gesto inopportuno o meno. Io capo scout che aderisco al Patto Associativo non ho bisogno di pensarci. So che è inopportuno, indipendentemente da cosa possa dire la Cassazione – e comunque, la legge Scelba è piuttosto chiara a riguardo, non si deve essere fini giuristi per capirlo. Ebbene, la scelta politica recitata all’interno del nostro Patto associativo ci illumina la via della felicità stessa: sapere che sei dalla parte giusta, del più debole, delle minoranze, degli scarti. Prendi posizione e agisci affinché non ci sia la prevaricazione del più forte, non ci sia la distruzione delle minoranze, e non ci sia più la cultura dello scarto. Come? Lo facciamo educando.

Siamo fortunati a stare in un’associazione che ha questi principi nella sua carta fondante. Quindi, per concludere, se è vero che per essere felici le persone comuni hanno bisogno di dopamina e serotonina, il capo scout, che se ne infischia dell’algoritmo – o viceversa – è un generatore di una super dopamina, che è la dopamina scout. E il bello credo sia nel fatto che, questo tipo di dopamina, sia abbastanza contagiosa.

[Foto Roma 100]

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