CHE BOMBA #RN24! MA ORA?

di Antonella Cilenti

Dall’“eventone” alla quotidianità

WOW!!! PAZZESCO! INCREDIBILE! CHE BELLO! OH! CHE FELICITÀ! CHE BOMBA! Quoto siano state le prime parole usate da 17.999 capi nel rileggere a caldo #RN24, per i numeri della route, per l’organizzazione mega, perché si sente di aver preso parte a una “roba unica”. Però sento che qualcos’altro è partito post esperienza, che ha un suono molto meno roboante, meno stratosferico. Nei mesi trascorsi si sono fatte spazio altre parole: RITORNO, LASCIARE UN SEGNO, QUOTIDIANO. Bene è, allora, che questa verifica e rilettura della route la si attenda e la si pregusti! Ci sta! Ci auguriamo che possa avere il sapore del vissuto a Verona, ma anche del vissuto a casa prima e dopo la route, perché corredi il ricordo di un evento alla pienezza dell’azione, non tralasciando l’emozione ma inserendola nel passo di ogni giorno. Questo è un momento fondamentale, ora la route deve lavorare nel cuore delle Comunità capi affinché siano stimolate a passare dall’“eventone” alla quotidianità; dall’azione di felicità “una tantum” all’azione di felicità periodica e capace di uno sguardo lungo. Così l’azione di felicità, con cui un terzo delle Comunità capi si sono presentate a Villa Buri, sarà solo un passo sulla via dell’irrinunciabile. Un altro passo lo sono state le zip di migliaia di tendine che si aprivano cariche di attesa per ogni giornata di Verona, un altro le parole ascoltate e gli sguardi incontrati, un altro le fatiche per esserci; ma ancora più importante è il passo che sta facendo ciascuna Comunità capi nell’entrare di nuovo in sede quest’anno: cosa stiamo riscegliendo o scegliendo di essere e di fare perché per noi è ESSENZIALE.
Diceva don Giorgio Basadonna in Spiritualità della strada: «Importante è quando si fa lo zaino metterci l’essenziale»; ma cosa è l’essenziale? Seguendo questa domanda ci siamo fatti suggerire le due da porre alla mia Comunità capi per la verifica dell’esperienza estiva:
– Come RN24 ha cambiato il tuo stare in Comunità capi e la Comunità capi stessa?
– Cosa è irrinunciabile per l’impegno di AGESCI?
Insomma la Ruote nazionale 2024 ha prodotto uno slancio, ha generato la voglia di rilanciare il cuore oltre l’ostacolo in relazione al tuo essere comunità e al tuo scoprirti o confermarti base azotata dell’associazione? Le basi azotate sono responsabili degli aspetti funzionali del Dna, invece zuccheri e fosfato ne costituiscono lo scheletro, la struttura… ecco il punto è questo: quanto noi capi siamo lì a fare lo scheletro, i numeri di un censimento, a subire le scelte politiche dell’associazione e quanto invece ogni giorno viviamo il servizio come strumento di felicità personale, di felicità per i ragazzi e per la collettività che ci circonda? Perché se RN24 è stato un momento coinvolgente ma di felicità localizzata, non è servita a nulla. Se invece sapremo connotare l’azione che seguirà, le scelte di impegno di AGESCI nella logica del servizio e non del potere, se torniamo guardando alla nostra comunità con occhi diversi, anche critici rispetto al vissuto, se sentiamo che per essere felici abbiamo bisogno di far sentire di più la nostra voce, se il nostro Progetto educativo va rivisto o stravolto, se è il momento di giocarci sull’iniziazione alla vita cristiana perché quella C bussa più forte, se verifichiamo il nostro progetto del capo chiedendoci se questo servizio ci rende felici e migliori o se è meglio lasciar perdere perché saremmo più felici altrove, allora sì: RN24 è servita.
Noi, ad esempio nella mia Comunità capi, abbiamo rettificato il concetto di periferia, avevamo scelto Felici di prendersi cura e custodire, ma questa chiamata nella nostra verifica è divenuta più profonda perché abbiamo deciso di impegnarci per capire e vivere le periferie più vicine, quelle interne che talvolta abbiamo tralasciato e che invece sono emerse dalle verifiche dei campi dei nostri ragazzi, dei nostri capi e della nostra parrocchia. Vivendo come ci suggerisce Papa Francesco nello stile della vicinanza, della compassione e della solidarietà potremo ogni giorno costruire un pezzetto di felicità. Non solo essere presenti a Verona, ma esserci nell’oggi è l’unico modo che noi guide e scout conosciamo per custodire la felicità di tutti. Questo ci sembra essenziale. Meglio, irrinunciabile.

[Foto di Gianfranco Scagnetti]

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