La croce di Cutro, costruita con i legni della barca naufragata a febbraio a pochi metri dalla Calabria, e il racconto della Comunità capi del Modica 1, che ha accolto una famiglia siriana attraverso i corridoi umanitari. Sono due delle testimonianze condivise al Consiglio Generale 2023, che tanto dicono della nostra aspirazione e del nostro impegno ad abitare i luoghi in cui viviamo. E proprio il tema “Costruiamo comunità nei territori” è stato file rouge del 49° Consiglio Generale AGESCI, lo scorso giugno a Sacrofano (Roma). Dopo la rilettura delle scelte del Patto associativo, il #CG2023 aveva il compito di «far germinare i tanti semi sparsi», come hanno spiegato Daniela Ferrara e Fabrizio Marano, Capo Guida e Capo Scout d’Italia, per «amare e abitare sempre più il mondo da protagonisti».
E come è andata? Di seguito il “racconto in pillole”, con i temi principali e alcune curiosità.
Non abbiamo la pretesa di dire tutto, per questo ci sono gli Atti del Consiglio Generale e la cronaca delle singole giornate, tutto sul sito AGESCI.
LE DECISIONI PRESE
– Approvate le Linee guida sul tema dell’accoglienza, del dialogo interreligioso e multiculturale. Tra i punti più significativi, la necessità di offrire ai ragazzi di altre fedi la possibilità di raggiungere i traguardi di crescita che il metodo scout prevede, come la partenza.
– Approvato il nuovo modello formativo per i capi dell’Associazione che punta alla costruzione di un percorso formativo flessibile e personalizzato, che richiami il discernimento e sviluppi competenze personali. Via libera al percorso tirocinanti senza obbligatorietà del CFT e alla possibilità di prevedere il CFM a moduli su weekend, rispettivamente a discrezione di Zona e Regione.
– A proposto della Strategia nazionale d’intervento “Immersi nel Creato”, il Consiglio Generale ha incaricato il Comitato nazionale di elaborare strumenti che possano aiutare capi e ragazzi a valutare l’impatto delle attività e ad aiutare i ragazzi ad acquisire consapevolezza.
I CAMMINI APERTI
– Identità di genere e l’orientamento sessuale. La Commissione istruttoria ha aggiornato sul percorso in essere e in particolare ha riferito sulla raccolta di testimonianze di capi, ex capi e famiglie con un vissuto LGBT+, raccolte nel documento Sintesi dell’Ascolto. Il Consiglio generale ha quindi dato mandato a Capo Guida e Capo Scout di proseguire sulla via intrapresa e al Comitato nazionale di promuovere, in tutti i livelli territoriali, «atteggiamenti di ascolto e di educazione alla non discriminazione e alla nonviolenza». Sul tema leggi l’intervento di Capo Guida e Capo Scout.
– Approvato il proseguimento del percorso sull’educare alla vita cristiana, con l’impegno – tra gli altri – a sostenere la crescita spirituale dei capi e il proposito anche di condividere le esperienze dei Gruppi impegnati nell’accompagnamento ai sacramenti.
– Confermata l’importanza dell’appartenenza al Terzo settore, con la richiesta di implementare l’ufficio già operante nella segreteria nazionale, in aiuto ai Gruppi.
MOMENTI DA RICORDARE
– il lancio della Route nazionale 2024 con lo scrittore Marco Balzano. Al centro del percorso RN2024, la felicità! Sul tema leggi l’intervento dei presidenti del Comitato nazionale.
– il ricordo degli 80 anni dell’Agi
– il ricordo di don Lorenzo Milani a 100 anni dalla nascita
SPECIAL GUEST
– I rover e le scolte che hanno è partecipato al cantiere R/S “Avrò cura di te: la sfida di un mondo nuovo”, confrontandosi con i Consiglieri generali sulla Strategia nazionale d’intervento “Immersi nel Creato”
– Zaccaria Dellai, lupetto di 11 anni che lo scorso febbraio ha ricevuto dal Presidente Mattarella l’attestato di Alfiere della Repubblica, per aver mostrato attenzione e cura verso le persone anziane.
CHIAMATE AL SERVIZIO
Iacopo Portaccio è stato eletto Incaricato nazionale alla Branca E/G.
IL MANDATO di Capo Guida e Capo Scout Daniela Ferrara e Fabrizio Marano, e dell’Assistente ecclesiastico generale con padre Roberto Del Riccio sj.
«Insieme possiamo costruire comunità nei territori con lo stile del servizio. La nostra idea di stabilità risiede nella cura delle relazioni e la nostra identità assume pienezza se supera i confini delle nostre appartenenze. Dobbiamo costruire questo villaggio insieme, perché tutti siamo responsabili del tempo che viviamo. Dobbiamo interpellare i giovani, ascoltarli, costruire con loro».
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