BEATI NOI CHE CAMMINIAMO

di Chiara Bonvicini, Alessandro Denicolai, don Giorgio Moriconi

Incaricati nazionali e assistente nazionale alla branca R/S

Dovendo individuare l’irrinunciabile dal punto di vista della branca R/S, ci siamo chiesti quale fosse la spina dorsale della proposta del roverismo/scoltismo. La risposta è stata immediata e all’unisono: la spina dorsale della proposta R/S è la strada. La strada è luogo privilegiato per fare esperienza di bellezza: camminare scegliendo i luoghi “giusti” permette di incontrare e gustare la natura, ammirare la grandezza di una catena montuosa o stupirsi di fronte ad un particolare inatteso, magari minuscolo, ma espressione di perfezione; si tratta di segni della presenza del Creatore che diventano occasione per riconoscersi destinatari di un dono, provare gratitudine e, in fondo, sentirsi amati.

La strada è luogo per incontrare. Camminare permette di alimentare il desiderio di conoscenza oppure stimola a conoscere realtà profondamente diverse dalla propria imparando così a riconoscere i contesti di bisogno, quelli di ingiustizia, a interrogarsi sul bene e sul male, far nascere il desiderio di impegnarsi.

Camminare con il compagno di strada aiuta ad avvicinarsi all’altro, a scoprirlo nelle sue ricchezze e accoglierlo nelle fatiche, ad essere di aiuto o a godere del dono di chi aiuta.

Camminare aiuta a incontrare sé stessi, offre spazi di silenzio in cui diventa necessario ascoltare davvero le proprie domande più profonde, fa cadere le maschere e porta a fare i conti con i propri limiti, ad accettarli oppure a scoprire risorse che non si pensava di avere.

Ancora, camminare con lo zaino alimenta uno stile di essenzialità che non è privazione incondizionata, ma la capacità di valorizzare quello che si ha e fare buon uso delle risorse che si hanno a disposizione. Questa essenzialità diventa, in fondo, esercizio di libertà perché rende capaci di riconoscere e scegliere quello che è davvero importante e forti abbastanza da abbandonare ciò di cui si può fare a meno.

E, in conclusione, solo la strada apre allo spazio dell’inedito e dell’inatteso. Quello che fa andare oltre la paura che non ci sia più speranza, quello che apre ad un incontro che non era programmato, quello che crea lo spazio per incontrare un compagno di viaggio nuovo e condividere il pane con lui. È quella Presenza che si fa pane spezzato e viene in mezzo a noi, ci riempie il cuore di gioia tanto da riportarci sulla strada, da farci tornare indietro perché c’è una notizia così bella che non può essere tenuta per sé.

[Foto di Andrea Pellegrini]

Un commento a "BEATI NOI CHE CAMMINIAMO"

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    Giovanni 9 Agosto 2024 (22:55)

    Meravigliosa è la Strada

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