ARENA 24, TRA FORMAZIONE E NUOVE PROSPETTIVE

Un confronto per costruire insieme il futuro delle Comunità R/S

Incaricati nazionali e regionali alla Branca R/S

Arena24 è stata un’opportunità straordinaria per la nostra Associazione. Ogni capo, in base al proprio percorso di crescita personale, ha potuto trovare parole, pensieri, emozioni, gesti e azioni attraverso cui vivere l’appartenenza a una grande famiglia e sentirsi accolto, ascoltato, stimolato, accompagnato e abbracciato. Come Branca R/S nazionale è stato un privilegio curare e offrire spazi di interazione nella splendida cornice del Bosco di Villa Buri. Abbiamo ricevuto la conferma che ci sono capi curiosi, motivati e desiderosi di apprendere nuove modalità e strumenti per entrare in relazione con i rover e le scolte.

I laboratori proposti, pensati e gestiti dagli Incaricati regionali – che ringraziamo di cuore per la disponibilità e l’impegno – hanno restituito un quadro importante, seppur parziale, della realtà della vita di Branca. Ciò ci investe della responsabilità di progettare il futuro con nuove consapevolezze e domande, per rispondere alle esigenze e ai bisogni dei capi e dei ragazzi che oggi vivono nelle comunità R/S in Italia.
Sono emerse in particolare alcune tematiche rilevanti, che proviamo di seguito a sintetizzare.
Innanzitutto, c’è un bisogno diffuso di chiarire la dinamica comunicativa all’interno della Branca R/S, soprattutto riguardo al ruolo del capo in relazione ai ragazzi. È importante definire fino a che punto il capo possa e debba intervenire nelle loro dinamiche, e quali competenze siano necessarie per farlo con intenzionalità educativa. Questo supporto è essenziale per affrontare le nuove sfide che l’AGESCI sta vivendo, poiché i capi non sempre riescono a leggere con precisione i reali bisogni che emergono.
Un altro aspetto cruciale è la scelta dei percorsi di partecipazione. Non tanto l’eccezionalità dell’esperienza, ma la capacità di incidere nel quotidiano e nel territorio con il proprio contributo. Il percorso BenèPossibile, ritenuto valido e fondamentale per le comunità R/S e per l’Associazione, deve diventare patrimonio comune e parte integrante della proposta educativa rivolta a rover e scolte, con modelli replicabili e buone prassi ai vari livelli associativi (Gruppo, Zona, Regione).
L’apertura verso l’esterno – società civile, Chiesa, altre associazioni – spesso è vissuta con difficoltà: nella gestione dei contatti per il servizio, nelle collaborazioni continuative e nei luoghi istituzionali dove possiamo offrire il nostro contributo.
È emersa, inoltre, una certa mancanza di consapevolezza rispetto al percorso compiuto e alle motivazioni educative che hanno portato alle modifiche del regolamento metodologico e degli strumenti a disposizione. È necessario sensibilizzare le Zone, attraverso gli IABZ, offrendo una formazione adeguata a livello regionale, con moduli sul tema e strutturare percorsi consolidati di partecipazione, rappresentanza e contribuzione per i rover e le scolte, che aiutino a comprendere l’importanza e la responsabilità di mettersi al servizio del bene comune.

I laboratori sono stati anche un’occasione per “giocare insieme”, sperimentando uno strumento spesso sottovalutato. Il gioco è un linguaggio segreto che nutre il cuore e la mente del singolo e della comunità. È il respiro della comunità stessa, un ritmo che fa danzare insieme corpi e immaginazione, trasformando ogni incontro in un momento speciale di promesse mantenute e condivisioni spontanee. Nel gioco, la comunità impara a conoscersi meglio e ad accogliersi.
Il gioco ci mette di fronte a situazioni inaspettate, ci spinge a improvvisare, collaborare e superare ostacoli. Ci insegna a trovare la bellezza anche nelle difficoltà, ad affrontare il timore e il brivido del vuoto con il sorriso.

Altre sollecitazioni le abbiamo ricevute dalle capo e dai capi sui temi della Partenza, dell’Educare alla Vita Cristiana e del far crescere i nostri ragazzi “solidi e solidali”.

Riprendiamo il cammino, allora, per affrontare con maggior slancio e determinazione queste sfide, che oggi necessitano più che mai di essere abitate e presidiate. La Route nazionale delle Comunità capi ci ha consegnato percorsi chiari da esplorare, siamo consapevoli che non sarà semplice, ma sappiamo anche che la felicità per noi e per i nostri ragazzi dipenderà molto dal coraggio con cui affronteremo il nostro servizio.

Buona strada a tutti noi!

[Foto di marco Ragno]

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